I “miracoli” di (san) Bruce Springsteen

Bruce Springsteen “cambia la vita” a un tredicenne australiano, nato con un ritardo mentale. Intanto è virale, sul web, un selfie scattato a un suo concerto.

La musica può aiutare quotidianamente centinaia di milioni di persone nel mondo, rendendo migliore la nostra esistenza, ad Adam Brooker, un 13enne australiano nato con un ritardo mentale, invece la musica – e quella di Bruce Springsteen in particolare – ha letteralmente “salvato la vita”.

Il ragazzo non aveva relazioni con nessuno, non leggeva, non scriveva e a scuola era vessato dai compagni, al punto che i genitori avevano deciso di ritirarlo dalle lezioni. Un giorno, in auto con la madre, ha ascoltato un cd di Bruce Springsteen e, come d’incanto, è sembrato diventare un altro.

La mamma, comprendendo l’accaduto, gli ha fatto sentire l’opera omnia del Boss e Adam ha reagito imparando a parlare, leggere e scrivere. E alla fine, perfetto happy end, un incontro con il taumaturgico rocker del New Jersey: in concerto a Brisbane, e conosciuta in precedenza l’incredibile storia, Bruce ha invitato Adam nel backstage, come documenta un tweet del giovane. 

Sempre in occasione di un esibizione dal vivo in Australia, ma a Sydney, mentre durante lo show il Boss aveva lasciato il palco e camminava lungo una pedana che divideva in due il parterre, osannato dalla folla, una ragazza ha attirato la sua attenzione allo scopo di scattarsi un selfie…e lui c’è stato: nella foto infatti guarda fisso verso l’obiettivo del cellulare, indicandolo con il dito.

La ragazza, Jessica Bloom per la cronaca, ha postato su Instagram la preziosa immagine che, nel giro di qualche giorno, è diventata virale. L’episodio è infatti avvenuto la scorsa settimana, ma la foto sta facendo il giro della rete e dei social solamente da qualche ora e sul profilo di Jessica vanta, al momento, circa 1.500 likes.

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