Abbiamo un film da Oscar e nemmeno lo sappiamo!

Il film “Call me by your name”, di Luca Guadagnino, sta ottenendo uno strepitoso successo negli Usa, al punto che qualcuno parla addirittura di premio Oscar. 

Prosegue la corsa verso gli Oscar di “Call me by your name” (“Chiamami col tuo nome”) di Luca Guadagnino: dopo aver ottenuto sei nomination agli Spirit Awards (i premi assegnati al cinema indipendente), l’opera del regista palermitano ha conquistato altri due prestigiosi riconoscimenti del settore, i Gotham Awards, per il miglior film dell’anno e l’attore rivelazione Timothée Chalamet.

Ma il successo più clamoroso, per certi versi, si è registrato al box office statunitense: uscita in quattro cinema, la pellicola diretta da Guadagnino ha incassato lo scorso weekend 404 mila dollari con una ottima media per sala, 101 mila dollari, piazzandosi al 13/mo posto. E la strategia del produttore Sony prevede la distribuzione progressiva di un maggior numero di copie durante la stagione dei premi.

Negli ultimi tre anni tutti i vincitori dei Gotham e degli Spirit Awards, che saranno assegnati il giorno prima della Notte degli Oscar, si sono poi aggiudicati anche l’Academy Award: “Birdman” nel 2105, “Il caso Spotlight” (2016) e “Moonlight” (2017). “Chiamami col tuo nome”, tratto dell’omonimo romanzo di André Aciman, è stato girato nella campagna lombarda e racconta un’estate italiana negli anni ’80, in cui il giovane interpretato dal 21enne Timothée Chamalet vive le sue prime esperienze sentimentali dopo l’incontro con uno studente americano (Armie Hammer).

Luca Guadagnino, indicato come uno dei registi che possono aspirare ai prossimi Oscar, si rammarica però per la mancanza di riconoscimenti in patria (“Nemo propheta”!): «Per l’Italia non esisto», ha detto in una recente intervista. Infatti, la pellicola arriverà nelle nostre sale nel febbraio 2018, dopo aver fatto tappa nei principali festival internazionali tra cui Sundance, Berlino, Toronto, Sydney, San Sebastian, Londra e Rio de Janeiro ed essere stato consacrato dalla critica internazionale che, appunto, non esita a definirlo pronto per gli Oscar.

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