Cosa possono fare i comuni della provincia di Venezia per raggiungere l’autonomia energetica?
“Noi siamo fortemente incentrati nell’accompagnare i comuni verso il raggiungimento di quello che noi chiamiamo l’autonomia energetica. Cosa significa? Significa che un comune deve sempre di più pensare in maniera strategica quella che è la sua politica strategica energetica, perché deve diventare un produttore di energia. Ed essendo un produttore di energia può poi mettere a disposizione questa sua produzione a favore della propria collettività.
Noi siamo abituati ad acquistare tutto sempre sul mercato. Siamo abituati a fare un’attività, come dire, di acquisto compulsivo a volte. Soprattutto nelle materie energetiche, oggi come oggi, invece, i comuni hanno una grande potenzialità. Devono diventare protagonisti del loro territorio e devono loro utilizzare per primi le risorse interne del loro territorio.
Quindi, se il territorio dispone di acqua calda, si può ragionare in termini di geotermia elettrica. È bene che il comune si renda protagonista di questa fortuna che ha e che non dia questa fortuna al mercato, ma se la faccia in proprio. Il comune deve individuare un’area all’interno del proprio territorio, ovviamente ci sono le mappe, e si capisce se in quel territorio, ad una profondità di 3000 2000 metri, c’è acqua calda 130°C. E mettere in piedi un progetto che possa, poi, creare l’opportunità di produrre energia”.
Cosa fare dell’energia prodotta?
“Questa energia la rende disponibile, ovviamente, in primis a se stesso. In un territorio il più grande consumatore di energia è il comune stesso perché ha la pubblica illuminazione, ha le scuole, ha le palestre et cetera. In genere in una comunità di tre quattro cinquemila abitanti il comune è il primo produttore e consumatore di energia e, quindi, è il primo soggetto che si deve porre la domanda: “Come posso io dipendere sempre meno dal mercato nel momento in cui mi creo la mia fonte di produzione?” Lo posso fare attraverso la costruzione di progetti ad hoc: se ho il Sole sfrutto il fotovoltaico; se ho l’acqua calda, sfrutto la geotermia; se ho il vento sfrutto l’eolico.
Devo, comunque, crearmi le mie condizioni e non diventare attore passivo di una imprinting che invece mi viene imposta dell’operatore economico. Quindi, in sintesi, il comune deve diventare quanto più possibile indipendente dal punto di vista energetico. Ha la possibilità, ha la potenzialità, ha la tecnologia e non gli manca assolutamente niente, se non il credo” ha detto Andrea Tasinato.
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