PNRR: le grandi opere chiedono ingegneri diversi

Dopo tanto parlare si entra nel vivo dei progetti del PNRR; al punto che l'ordine degli ingegneri di Venezia ha organizzato un corso di quattro giornate per formare i tecnici che si troveranno per la prima volta obbligati a fornire gli stati di avanzamento per step, senza il quale non saranno erogati i finanziamenti europei. 

Dopo tanto parlare si entra nel vivo dei progetti del PNRR; al punto che l’ordine degli ingegneri di Venezia ha organizzato un corso di quattro giornate per formare i tecnici che si troveranno per la prima volta obbligati a fornire gli stati di avanzamento per step, senza il quale non saranno erogati i finanziamenti europei. GUARDA ANCHE: Mario Conte: “Comuni del nord esclusi dal PNRR”

“Rispettare i tempi e i modi previsti dal PNRR negli interessi dei professionisti”

Così interviene Mario Carraro, Presidente ordine Ingengneri Città Metropolitana di Venezia: “I professionisti sono fortemente interessati a che il PNRR venga realizzato nei tempi e nei modi dovuti. Cioè in tempi molto stretti, rispettando le scadenze che ci vengono comunicate dall’Unione Europea per l’erogazione dei finanziamenti. Per realizzare le opere con questa tempistica, è necessario essere formati.”

Il paese, e in questo caso il nord-est, si trova per la prima volta a dover monitorare i cantieri dalla posa della prima pietra fino al taglio del nastro. Risolvendo i momenti critici, come i contenziosi, gli imprevisti legali come le scoperte archeologiche durante gli scavi, le valutazioni ambientali in tempi record. Si tratta poi di essere concorrenziali rispetto ad altre regioni e ad altri enti pubblici.

Progetti all’avanguardia

Gustavo Rui, Fondazione Ingegneri Veneziani: “L’obiettivo di fondazione è di dare tutta una serie di strumenti conoscitivi che siano attinenti alle criticità evidenziate dalla regione Veneto, di modo che i nostri professionisti e i nostri iscritti siano sufficientemente preparati dal punto di vista tecnico e dal punto di vista amministrativo, per poter proporre progetti che siano all’avanguardia e concorrenziali con quelli delle altre regioni ed enti pubblici.”

Gli ingegneri, 100.000 iscritti nel Veneto e 15.000, nel veneziano; dovranno stilare relazioni in equipe con avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro. Non stiamo parlando di piccoli interventi da avviare qua e la, ma della bretella aeroportuale ferroviaria di Mestre e Tessera; dell’alta velocità Milano-Venezia che arriverà a Padova; e del potenziamento dei collegamenti ferroviari con il porto di Venezia. Finora sono 300 le iscrizioni raccolte. La prima sessione, gratuita, inizia il 28 gennaio, poi sono previsti altri eventi; con un programma che si articola ogni venerdì fino al 25 febbraio.

Sandro Boato, Presidente Collegio Ingegneri Venezia: “Si parlerà nella prima giornata della situazione generale del PNRR spiegando che cos’è, quali sono le risorse e che cosa si potrà fare. Poi si passerà mano a mano a parlare della rigenerazione urbana, del consumo di territorio, della bonifica dei siti inquinati. Anche della valutazioni ambientali e la valutazione ambientale strategica. Si parlerà della difesa del suolo, delle autorizzazioni ambientali e infine delle procedure di appalto e del contenzioso che si potrà creare negli appalti stessi. ”

PNRR anche per le opere accessorie

Un capitolo importante sarà anche dedicato alla opere accessorie, quelle di maggior impatto popolare.

Pasqualino Boschetto, Presidente Federazione Ordine Ingegneri Veneto: “Sono ugualmente importanti le opere integrative ed accessorie. Quelle delle grandi strutture, delle grandi opere, eccetera. Poi sono quelle che probabilmente al territorio e al cittadino medio interessano di più. Sistemare le scuole, forestazione urbana, ridurre le bolle climatiche all’interno della nostra città, è molto importante. ”

La regione si augura infine che i professionisti vengano ascoltati anche in fase progettuale.

Patrizia Gobat, Presidente Comitato unitario professionisti del Veneto: ” Ci auguriamo che ascoltando e dando la possibilità a professionisti di esprimersi anche in fase progettuale, possiamo contribuire veramente ad avere un Veneto più connesso, più green, e sviluppato in modo sostenibile.”

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