Berlato sulla pericolosità del lupo: le istituzioni devono intervenire

Berlato parla del Piano Lupo nazionale nel rispetto delle direttive europee. Le istituzioni devono intervenire e devono farlo velocemente.

Luigi Gandi: “secondo lei Sergio Berlato in Italia la direttiva habitat della UE? Quanti esemplari di lupo sarebbero in eccesso rispetto alla direttiva Habitat?”

Le valutazioni agli esperti

Sergio Berlato: “Guardi, allora la questione sta in questi termini. Noi lasciamo queste valutazioni agli esperti, cioè a coloro che sono riconosciuti a livello internazionale come esperti in gestione faunistica e in tutela degli habitat naturali. Quindi saranno loro a dirci quanti sono i soggetti che possono rimanere sul nostro territorio e quanti altri devono essere abbattuti. Rimossi.

Sulla base di questo concetto, una volta che si gli esperti ci dicono quanti dovranno essere questi Lupi, le istituzioni interverranno e devono farlo velocemente. Perché finché noi siamo qua a disquisire, se i Lupi sono pochi o sono tanti, in realtà questi Lupi sbranano tutto il patrimonio geotecnico.

Un pericolo reale

Arrivano nei centri abitati e non sbranano solamente Agnelli, vitelli, asinelli, ma sbranano anche i cani da compagnia. Perché i cani da compagnia è una delle prede ambite dei Lupi. E arrivano per mangiare i nostri cagnolini. Arrivano fin dentro i nostri giardini.

Per dire, questo è un altro pericolo reale. Ma è un pericolo reale anche per le persone. Perché il lupo, che è un grande carnivoro, mangia solo carne viva e ciò significa che quando ha finito asinelli, agnelli e pecorelle, poi deve andare a cercare carne viva.

Il punto di Berlato sul lupo

Allora la questione sta in questi termini, noi vogliamo evitare che succeda quello che è successo in Trentino con il povero Andrea Papi. Quel ragazzo di 26 anni che è stato sbranato da un orso dietro casa sua. Uno dei 200 e più orsi che ci sono in Trentino, che sono arrivati lì non per effetto naturale, ma perché se le istituzioni sono andate a comprare degli orsi in Slovenia. E poi portati in Trentino. Senza curarne la gestione e limitarne l’espansione numerica.

Questo significa quello che è successo. Siccome già abbiamo diversi casi di aggressione di Lupi nei confronti delle persone in tutta Italia. Noi vogliamo evitare che ci sia un’altra tragedia come quella del povero Andrea Papi è successa in Trentino, quindi vogliamo semplicemente prevenire.

Prevenire

E per prevenire, per evitare di trovarci a piangere, magari sulla tomba di un bambino sbranato dai Lupi. Vogliamo prevenire e per prevenire bisogna intervenire. Preventivamente, quindi, limitando il numero dei Lupi sul nostro territorio, perché ci sia questo tipo di equilibrio tra i Lupi e le altre specie di fauna selvatica. Ma soprattutto perché si possa garantire una compatibilità tra la presenza dei Lupi e le nostre attività umane, iniziando dall’allevamento, dalla pastorizia e dalla monticazione”.

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