Anno nuovo, vecchi disastri (giudiziari)

Continua la scia dei disastri giudiziari, e oggi Sivori ce ne parla citando alcuni fatti di cronaca, e il loro discutibile epilogo giudiziario.

Far West all’orientale

Fatti eloquenti, come quello del cinese rapinato nel suo negozio da due italiani. I balordi hanno tentato di portare via la cassaforte. I due cinesi si sono difesi con dei coltelli, i malviventi hanno sparato e ferito uno dei due. Sono stati condannati. Il tribunale ha mandato gli atti al pubblico ministero. – “E se per caso in questi due cinesi ci fosse qualche reato? Questa non è la cosa migliore che si possa fare” – ci dice Sivori.

Il branco contro un clochard

Altra storia, quella di un branco di ragazzini che diedero fuoco a un barbone per noia. La sentenza? Sospesa per due minorenni. Uno non imputabile, l’altro imputabile ma dato in affido a un centro. Sconcertante sapere che questi individui non pagheranno niente. Forse perché il clochard era un nordafricano.

Il caso Vannini, una lettera indignata

Terzo episodio, sul caso Vannini, da una lettera inviata al ministro della giustizia sul caso Vannini. Triste la sentenza del caso Vannini, un ‘altra pagina di ingiustizia italiana, pagata con la pelle di un giovane ragazzo nel fiore degli anni. Mi vergogno di essere italiana in questi momenti m a spero di potermi ricredere.

L’unico vero quesito

La vera domanda, al di là delle congetture che hanno accompagnato queste sentenze è, ma com’è possibile che in un paese civile, patria del diritto, avvengano ancora certi disastri giudiziari?

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