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Zaia: “Basta tamponi a chi non ha i sintomi. Ricoveri in calo”

Nella conferenza stampa di oggi Zaia ci parla dei ricoveri che sono diminuiti nell'ultima settimana. Una situazione dunque che sta migliorando, ma che non deve farci abbassare la guardia.

Si va verso la riduzione dei test anticovid. E’ il nuovo fronte in cui sta combattendo Luca Zaia dato che una settimana la linea dei contagi è in fase discendente.

Il commento di Luca Zaia

“Potremmo perdere un altro mezzo punto in una settimana dalle terapie intensive se continua così. E guadagnare un punto di area medica. Se fosse così restiamo ancora in giallo la settimana prossima e quella dopo. La situazione, come avevamo accennato; è di uno scenario che è totalmente cambiato. Dimettiamo di più di quello che ricoveriamo in alcune giornate, nonostante i tanti positivi. Il virus si sta indennizzando.

Cambia lo scenario, deve cambiare la strategia. Cioè di prender atto che la situazione da gestire con le norme di oggi è una situazione da caos. Sono comprensibili le lamentele dei cittadini, perchè trovano una mole di tamponi da fare, piuttosto che di attività da fare; che anche se uno si mette di buon impegno, va a cozzare contro sei sette ore di attesa a una fila in un centro tamponi piuttosto chi ha l’impossibilità di fare alcune cose. Su 21.000 contagiati al giorno, è impossibile da fare. E questo da ancora di più la dimostrazione che lo scenario è cambiato.”

Una gestione più flessibile nelle scuole

“La Gran Bretagna non sta facendo altro che quello che il CTS ha già segnato. Perchè se tu ti concentri sui sintomatici, vuol dire che tutto quello che ci sta intorno, è un corredo non da trascurare ma che va gestito in maniera molto più flessibile. Faccio un esempio. Non è possibile che nella scuola primaria, ad ogni caso positivo tutta la classe va in quarantena; e se uno ha la sfortuna di ritrovarsi in una classe dove ogni 15 giorni c’è un positivo si fanno la DAD tutta la vita. Perchè non valutare che se c’è un positivo va in isolamento il positivo e i ragazzi continuano a studiare.

E così per non parlare delle scuole secondarie superiori dove c’è un altro guaio. Che si prevede l’autosorveglianza. Con due casi si va in autosorveglianza; non si va in DAD. Ma l’autosorveglianza non gliela concedi di fare con un tampone fai da te, ma lo mandi in farmacia. E quindi un altro problema. La modifica della definizione di caso è la madre di tutte le battaglie.”

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