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Violenza sulle donne: “dovete denunciare i carnefici”

100 donne uccise dall'inizio dell'anno una ogni tre giorni e molte altre picchiate e brutalizzate, spesso davanti ai figli. Un inferno peggiorato dalle quarantene imposte dal Covid. Il fenomeno sta crescendo anche in Veneto e nel veneziano. Per questo nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne c'è stata una mobilitazione senza precedenti

Cresce la violenza sulle donne, questo è il dato inquietante dal quale si è partiti oggi in Venezia e in tutta Italia per festeggiare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Incontri ed eventi di piazza. Le facciate delle caserme dei Carabinieri sono state illuminate in arancione per metterle in evidenza agli occhi di donne che non pensano di varcare la soglia di quegli edifici per denunciare l’inferno di ogni giorno.

Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne

Per paura o per vergogna. Oggi a Roma è stata inaugurata la 150esima stanza “tutta per sé”, che l’Arma mette a disposizione per tutte le abusate e gli abusati.

“Se ti dice ‘cambierò’, ‘è l’ultima volta che ti faccio violenza’, non lasciarti convincere. Chiedi supporto al 1522”.

“Non lasciarti intimorire dalle offese o dalle minacce. Denuncia”.

“Se provi sensi di colpa per i figli, ricordati che per loro è meglio vivere in una ambiente sereno piuttosto che assistere ad episodi di violenza quotidiana”.

La Polizia di Stato non è da meno nel fornire supporto a chi arriva a comporre il 113. E fornisce anche una struttura di supporto per i carnefici, per aiutarli a controllare la rabbia.

Francesco Messina, Direttore centrale Anticrimine della Polizia di Stato, si è così espresso. “Aiutiamo le donne a difendersi prima che sia troppo tardi. Interveniamo anche sugli uomini che le minacciano. Grazie ad iniziative come il Protocollo Zeus, oggi la Polizia di Stato agisce anche per il recupero del maltrattante”.

Assieme alle Forze dell’Ordine, in prima fila i Servizi Sociali del comune di Venezia.

L’intervento del Presidente del Consiglio Comunale di Venezia, Ermelinda Damiano

C’è un aumento esponenziale delle vittime di violenza. Si parla di un femminicidio ogni tre giorni. La lotta contro la violenza sulle donne è una responsabilità di tutti noi. In particolare, abbiamo la fortuna, nel nostro territorio, di avere un grande centro anti violenza. Uno dei più storici, il primo pubblico in Italia. Con due sportelli, che abbiamo voluto fortemente, uno al Lido, uno a Venezia, oltre alla sede storica di Villa Franchini”.

Lungo il fronte sono forse le regioni che hanno sfiorato l’artiglieria più pesante. Nel Veneto operano 27 reti anti violenza. L’ultimo è stato inaugurato oggi a Vicenza: 37 sportelli e 27 case-rifugio, delle quali 17 ad indirizzo segreto. Nel 2020 sono state prese in carico 3’100 donne che hanno chiesto aiuto, di cui l’80% ha subito violenze dal compagno o da un ex. A denunciare sono donne tra i 35 e i 50 anni.

Per il quasi 70% sono italiane e, per quasi 65%, con un grado di istruzione medio-alto; la metà ha un lavoro. Le violenze psicologiche superano di gran lunga quelle fisiche. Sono però, soprattutto le straniere a finire nelle case-rifugio, segnale che non hanno possibilità di avere una casa propria o un lavoro. Poi ci sono i figli delle oltre 3’000 donne aiutate nel Veneto, che sono stati presi in carico. Sono oltre 2’000, di cui un centinaio ha subito violenza diretta. Il resto violenza assistita. Sempre di violenza si tratta, che il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha definito ignobile e vigliacca.

Il commento del sindaco Luigi Brugnaro

“Incredibile che nel 2021 siamo ancora qui a dover raccontare quanto sia ignobile chi soltanto tocca o sfiora una donna. Ignobile e vigliacco chi pensa di fare del male alle donne. Le donne sono il nostro sole, la nostra vita, ci danno la vita. Viva le donne. Lavoriamo tutti assieme per spiegare che la violenza sulle donne è una violenza sul futuro”.

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