Taiwan dice basta ai piatti con carne di cane e di gatto, in seguito all’incremento delle adozioni di questi animali domestici. Multe per i trasgressori.
A Taiwan non si mangerà più carne di cane né di gatto: una decisione – sancita dalla revisione dell’Animal Protection Act – presa in seguito all’aumento delle adozioni di cani e gatti come animali da compagnia, che prevede per i trasgressori multe fino a 250mila dollari taiwanesi, più o meno 7.654 euro.
L’Animal Protection Act minaccia sanzioni pure per gli atti di crudeltà sugli animali in questione o per la loro macellazione: in questi casi si può arrivare fino ai due anni di prigione e a una contravvenzione da circa 61mila euro. Inoltre, per vietare i maltrattamenti, la legge impone ai possessori di cani e gatti di non portarli a passeggio mentre sono alla guida di uno scooter o di un’auto e promette la “gogna pubblica” per i trasgressori, con tanto di nomi e foto resi pubblici dal governo.
In attesa che la presidente Tsai Ing-wen firmi Il provvedimento, che potrebbe essere attuato entro fine mese, il progetto fa discutere: la carne di cane non è consumata in ampia quantità in Asia, ma è comunque un ingrediente di alcune cucine regionali, quella di gatto invece è usata raramente. E proprio quest’ultimo animale è molto amato dalla numero uno del paese, ritratta spesso in compagnia dei suoi due felini, ma ha anche adottato tre cani da guida ormai in pensione.
Per quanto riguarda altri paesi asiatici: a Hong Kong macellazione e vendita di tali carni erano state proibite già sotto il dominio britannico, mentre dalla fine del 2016 è vietato macellare i cani all’interno del mercato Moran di Seongnam, il più grande della Corea del Sud. In Cina, invece, una volta all’anno, in occasione del “Festival della carne di cane” a Yulin, vengono uccisi e mangiati in città circa diecimila animali.
