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Gli ingegneri puntano sul fotovoltaico

Veneto fanalino di coda nell'uso dei pannelli solari per non sottrarre terra all'agricoltura e gli ingegneri veneti si schierano con Legambiente per proporre una convivenza tra fotovoltaico e culture. Non c'è più molto tempo dicono.

Gli ingegneri veneti e veronesi puntano sulle energie rinnovabili e il fotovoltaico, in barba a chi teme che i pannelli solari sottraggano terra fertile all’agricoltura. Proprio per questo hanno inviato una lettera al governatore Luca Zaia e agli altri consiglieri regionali. L’iniziativa è stata firmata anche da Legambiente Veneto, Associazione Italia Solare e Giovani Confagricoltura Veneto.

Ingegneri, parola d’ordine: “agri-voltaico”

Questi hanno chiesto di rivedere il progetto di legge regionale 41, con cui si punta a sbarrare il passo al solare nella regione, insistendo sulla parola “agro-voltaico”. Ci sarebbero, secondo quanto scritto nella lettera, terreni non coltivabili che potrebbero essere destinati all’installazione del fotovoltaico. E al contempo aree capaci di far convivere pannelli e attività agricola simultaneamente.

Lazzaro: “Resta poco tempo per investire sulle rinnovabili”

Più categorico il presidente di Legambiente Veneto, Luigi Lazzaro. Questo punta il dito contro la regione, definita “fanalino di coda nella produzione di energie rinnovabili”, e afferma che non ci sarà più molto tempo per scommettere su queste fonti alternative.

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