Il nuovo triangolo industriale
Negli ultimi decenni, l’asse del sistema produttivo italiano ha compiuto una decisa virata verso est, ridefinendo il tradizionale “triangolo industriale” che vedeva Torino, Milano e Genova come i suoi vertici. Oggi, Bologna e Venezia si affiancano a Milano, formando una nuova macroarea produttiva che guida l’economia del Paese.
Un segnale evidente di questo cambiamento arriva dai dati sul traffico dei mezzi pesanti. Sull’autostrada A4 Milano-Venezia, i flussi di Tir sono doppi rispetto alla tratta Torino-Milano, riflettendo un’economia che si è progressivamente spostata verso il Nordest.
In particolare, Venezia, grazie al porto commerciale e all’aeroporto Marco Polo, gioca un ruolo cruciale, confermandosi uno snodo fondamentale della logistica e del commercio.
La produzione a Nord-Est
Il presidente della CGIA, Roberto Bottan, sottolinea come Venezia sia ora uno dei pilastri di questa trasformazione economica. Tuttavia, non mancano le sfide: dalla crisi economica europea alla precarietà giovanile, passando per l’overtourism e il deficit infrastrutturale.
La speranza è riposta nei futuri completamenti dell’alta velocità ferroviaria Brescia-Padova e della terza corsia dell’autostrada Venezia-Trieste, interventi che dovrebbero migliorare la mobilità e decongestionare arterie critiche come la Romea.
Per un futuro sostenibile
Anche i dati economici del 2024 confermano la centralità di Venezia. Pur registrando una crescita contenuta del PIL (+0,9%), la città ha mantenuto il passo delle province più industrializzate del Veneto.
La contrazione dell’export (-8,9%), dovuta principalmente al calo delle vendite di aeromobili e prodotti petroliferi, è stata compensata dalla vivacità del settore delle costruzioni (+8,3%). Nel 2025 si prevede una crescita del +0,6%, superiore alla media di Piemonte e Liguria.
Il nuovo modello economico del Nordest, basato sull’integrazione tra manifattura, terziario e logistica, rappresenta un esempio di successo. Venezia, con la sua capacità di adattarsi e innovare, si conferma così protagonista di un’Italia che cambia, tornando a essere uno dei fulcri dello sviluppo nazionale.
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