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Venezia, la crisi del settore edile e la ricerca di muratori

Il settore edile italiano, motore economico fondamentale, affronta una crisi di manodopera e ricambio generazionale che minaccia il futuro della professione e la sua sostenibilità

Crisi di manodopera e prospettive per il settore edile: il punto di Giovanni Salmistrari, presidente Ance Venezia.

Una sfida per il settore edile

Il settore edile, pilastro dell’economia italiana, si trova a fronteggiare una crisi di manodopera senza precedenti. Giovanni Salmistrari, presidente di Ance Venezia, ha recentemente evidenziato come il problema non risieda in una flessione degli occupati, ma nella mancanza di nuove leve.

A pesare è un ricambio generazionale ormai insufficiente: molti addetti, ormai prossimi alla pensione, non sono rimpiazzati da giovani lavoratori. Le cause, spiega Salmistrari, sono molteplici: dal calo demografico alle condizioni gravose del lavoro edile, spesso caratterizzato da temperature estreme e sforzi fisici intensi.

Un problema di comunicazione

Tuttavia, Salmistrari sottolinea l’unicità e la gratificazione intrinseca di questa professione: “Il lavoro edile è bellissimo, ti permette di vedere ciò che crei. Questo è impagabile”. Purtroppo, sempre meno italiani si avvicinano a questa carriera, lasciando spazio a una forza lavoro proveniente soprattutto da Paesi extraeuropei.

Un altro tema critico è la percezione errata delle condizioni lavorative. Salmistrari ha puntato il dito contro una comunicazione inadeguata: “Le paghe degli operai edili non sono scarse, e il livello di welfare è altissimo, ma molti non lo sanno. Questo è un errore che dobbiamo correggere come associazione”.

Prospettive economiche

Dal punto di vista economico, il 2024 è stato positivo per il settore, ma le previsioni per il 2025 appaiono più incerte. A creare preoccupazione è l’intenzione del governo di ridurre i bonus fiscali, in particolare il bonus IRPEF del 50% su 96 mila euro, fondamentale per lavori su seconde case. “La rimozione di questo incentivo creerà grossi problemi, più del superbonus, che per noi è stata un’esperienza negativa”, ha aggiunto il presidente.

Il settore delle costruzioni si trova dunque a un bivio: per superare le sfide future, sarà fondamentale investire in comunicazione e politiche di attrattività per i giovani, oltre a mantenere stabili gli incentivi che hanno trainato la crescita negli ultimi anni.

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