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Venezia, Donald Trump Jr. nel “mirino” degli animalisti

Donald Trump Jr. è al centro di una controversia dopo una battuta di caccia nella laguna veneziana, sollevando indignazione per l’abbattimento di una specie protetta e possibili violazioni legali

Donald Trump Jr. e la caccia in laguna: scoppia la polemica.

Nel mirino di Donald Trump Jr.

Una battuta di caccia nella laguna veneziana sta facendo discutere e ha scatenato l’indignazione delle associazioni ambientaliste e della politica locale.

Il protagonista di questa controversia è Donald Trump Jr., figlio dell’ex presidente degli Stati Uniti, ripreso in un video mentre prende parte a un’attività venatoria nella Valle Pierimpiè, a Campagna Lupia. Tra le prede abbattute, secondo quanto denunciato, figurerebbe anche una casarca, specie protetta in Italia e nell’Unione Europea.

Le reazioni politiche

La vicenda ha immediatamente attirato l’attenzione del consigliere regionale di Europa Verde, Andrea Zanoni, da sempre in prima linea nella difesa della fauna selvatica. Zanoni ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, ha chiesto un intervento del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e ha depositato un esposto alla magistratura.

L’ambientalista sottolinea come in Italia la caccia sia riservata ai residenti delle regioni italiane, in possesso di una licenza rilasciata dalla Questura. Se confermato, Trump Jr. avrebbe dunque partecipato a una battuta senza le necessarie autorizzazioni, violando le normative vigenti.

Donald Trump Jr. senza autorizzazioni?

L’episodio non ha lasciato indifferente il Partito Democratico veneziano. La consigliera comunale Monica Sambo ha definito l’accaduto “gravissimo e inaccettabile”, chiedendo che eventuali responsabilità vengano accertate e perseguito chiunque abbia violato la legge, indipendentemente dal suo status internazionale.

La caccia in zone protette, ha sottolineato, è un problema che si ripresenta periodicamente e che necessita di controlli più rigidi.

Un circolo vizioso

Non è la prima volta che personaggi illustri finiscono sotto accusa per battute di caccia discutibili in Italia. Già nel 2009, l’allora re di Spagna, Juan Carlos, fu sorpreso a cacciare senza permesso nella Valle Drago a Jesolo, ma l’episodio non portò a conseguenze significative. Resta da vedere se questa volta la vicenda assumerà un epilogo diverso.

Il caso Trump Jr. riaccende dunque il dibattito sulla gestione delle aree faunistiche e sulla necessità di regolamentare con maggior severità la caccia, soprattutto quando coinvolge ospiti stranieri. Ora spetta alle autorità fare chiarezza, mentre l’opinione pubblica attende di sapere se saranno adottati provvedimenti concreti.

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