Venezia, borseggiatrice seriale: sequestrati 200.000 €

La borseggiatrice recidiva, con diciassette denunce, ha subito il sequestro di 200 mila euro in beni, risultato delle sue attività criminali senza redditi legittimi

Il questore di Venezia Gaetano Bonaccorso dichiara guerra ai borseggiatori e ottiene dal giudice il sequestro del patrimonio di una borseggiatrice più volte denunciata.

Sequestro di beni per borseggiatrice recidiva

Alla donna sono stati sequestrati in queste ore 200 mila euro in terreni e abitazioni, considerati provento della sua attività criminale. Anche dato che la pluripregiudicata non risulta perse di redditi legittimi e non ha mai versato contributi INPS.
In compenso, ha collezionato diciassette denunce per aver messo a segno furti di orologio da polso con la tecnica dell’abbraccio e di aver commesso borseggi nei centri commerciali minacciando i testimoni perché non la denunciassero.
Il sequestro è stato eseguito dalla Polizia di Stato assieme alla misura della Sorveglianza speciale per la durata di un anno e un mese. Tale misura implica la necessità che la sorvegliata non frequenti soggetti pregiudicati, oltre che si dia alla ricerca di un’occupazione stabile e rispetti gli orari di permanenza in abitazione.

Misure rigide della Questura di Venezia

È la prima volta che assieme alla Sorveglianza speciale scatta anche il sequestro dei beni. È stato possibile perché il nostro sistema giudiziario prevede che il questore possa proporre al giudice un’ampia e coordinata gamma di interventi. Questi spaziano dalla denuncia, al foglio di via obbligatorio, alla Sorveglianza speciale, all’arresto e, in quest’ultimo caso, al sequestro dei beni.
La donna di questa storia costituisce un caso esemplare a cui ne potrebbero seguire altri. Infatti, nei soli i primi cinque mesi del 2024 sono stati emessi quattordici fogli di via obbligatori contro borseggiatori trovati a Venezia. Nel 2023 soltanto a due persone era stato proibito di tornare e sono scattate otto segnalazioni per l’adozione della Sorveglianza speciale.

Aumento dei provvedimenti contro i borseggiatori a Venezia

Insomma, da parte della Questura di Venezia si tratta di un giro di vite per arginare un fenomeno esploso dopo il covid nel centro storico veneziano. Da gennaio a maggio per ben sessantanove volte sono stati trovati soggetti che avevano violato il divieto di tornare negli imbarcaderi e nelle zone più battute dai turisti. Invece, nel 2023 soltanto in due casi il borseggiatore aveva violato il foglio di via obbligatorio.
GUARDA ANCHE: Su due ruote fino al ferryboat per il lido
Exit mobile version