Il caos in ACTV
A pochi giorni dall’inizio del Carnevale di Venezia, l’ACTV si trova ad affrontare una crisi senza precedenti. La carenza di personale e i turni insostenibili stanno mettendo a dura prova i lavoratori del servizio di trasporto pubblico veneziano, proprio nel momento di massima affluenza turistica dell’anno.
Alberto Dario, in ACTV da quasi 23 anni, denuncia la situazione: “Non sono d’accordo con i tempi di percorrenza che vuole applicare l’azienda sulla linea 51-52 e in generale su altre linee. Un’ora e ventidue minuti non bastano per garantire un servizio efficiente in questa tratta.”
Con l’avvicinarsi del Carnevale, le criticità rischiano di peggiorare. “Il primo weekend sarà un casino – avverte Dario – a San Zaccaria ci sarà un pontile unico con la linea 1, il che renderà impossibile rispettare i tempi di imbarco e sbarco. Chiedo all’azienda di rivedere i turni, altrimenti non avremo vita: zero soste, ritmi insostenibili.”
Carenza di personale e diritti negati
Il problema principale, secondo Fabio Bellomo, coordinatore del Sindacato Generale di Base (SGB), è una grave carenza di organico. “Questa situazione si riflette sulla qualità dei servizi e mette sotto enorme pressione i lavoratori. I turni diventano insostenibili e si rischia di ledere diritti fondamentali come le pause e le ferie.”
A farne le spese non sono solo i dipendenti, ma anche gli utenti. Danilo Scattolin, rappresentante legale di SGB, sottolinea come il taglio dei servizi di navigazione e automobilismo abbia esasperato i cittadini: “Molti si ritrovano senza corse disponibili e, sbagliando, sfogano la loro frustrazione contro marinai e piloti.” Questo clima di tensione ha portato anche a episodi di aggressioni al personale.
Una situazione insostenibile
Il malcontento cresce tra i lavoratori di ACTV, che chiedono soluzioni immediate prima che il Carnevale renda la situazione ancora più esplosiva. La richiesta è chiara: più personale, turni sostenibili e un servizio che possa rispondere alle esigenze di una città che vive di turismo e mobilità pubblica. L’ACTV ascolterà l’appello dei suoi lavoratori o si arriverà al collasso del servizio?
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