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Venezia, AAA cercasi lavoratori troppo qualificati

Il mercato del lavoro veneziano è in bilico: mentre le imprese cercano personale, centinaia di lavoratori rischiano il posto, evidenziando un paradosso tra crisi aziendali e carenza di competenze

Venezia e il paradosso del lavoro: crisi aziendali e carenza di lavoratori qualificati.

L’aumento della cassa integrazione

Il mercato del lavoro veneziano sta attraversando una fase schizofrenica, caratterizzata da un duplice fenomeno: da un lato, importanti crisi aziendali mettono a rischio centinaia di posti di lavoro; dall’altro, le imprese faticano a trovare personale qualificato, pur avendo intenzione di assumere in grandi numeri.

Secondo l’ufficio studi della CGA di Mestre, attualmente circa 800 lavoratori sono in bilico a causa delle difficoltà di aziende come Fonda, Cospidla e le Officine Aeronavali. Contestualmente, le richieste di cassa integrazione sono aumentate del 50%, segnale evidente di un’economia in affanno.

Mancano lavoratori qualificati

Eppure, le imprese veneziane hanno comunicato all’Unioncamere l’intenzione di assumere quasi 27.000 lavoratori nei prossimi tre mesi, la metà con contratti a tempo indeterminato. Tuttavia, il 55% di queste assunzioni rischia di non concretizzarsi, perché mancano candidati adeguatamente formati.

Il problema non riguarda solo Venezia, ma l’intero Veneto, dove le aziende stanno cercando circa 130.000 lavoratori. A complicare ulteriormente la situazione, c’è il dato demografico: entro il 2028, circa 30.000 persone andranno in pensione solo nella provincia di Venezia. Questo significa che il problema principale del futuro non sarà tanto l’aumento dell’occupazione, ma la sostituzione della forza lavoro in uscita.

La sfida del futuro

L’allarme lanciato dal ricercatore della CGA di Mestre, Andrea Vago, evidenzia come il mercato del lavoro veneto si trovi di fronte a una sfida cruciale: la difficoltà nel reperire personale qualificato. Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro è il vero nodo da sciogliere, e senza interventi mirati su formazione e riqualificazione professionale, il rischio è che molte posizioni rimangano vacanti, minando la competitività delle imprese.

Servono strategie immediate per colmare il gap formativo: potenziare gli istituti tecnici, incentivare l’apprendistato e promuovere percorsi di aggiornamento per i lavoratori. Solo così Venezia e il Veneto potranno affrontare l’ondata di pensionamenti e garantire un futuro solido al mercato del lavoro.

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