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Albo per le prostitute: proposta di legge regionale

Albo per le prostitute: dopo il fallimento della legge Merlin, una nuova legge si propone per offrire soluzioni reali riguardanti la prostituzione

Parlano i numeri

28 settembre ’58 è stato introdotto in Italia il reato di sfruttamento della prostituzione legge Merlin. Com’è la situazione 60 anni dopo? in Italia ci sono 70.000 prostitute, la metà sono immigrate, tra cui molte minorenni. 65% lavora in strada. Evidente dire che la legge non ha funzionato.

Soluzioni alternative

La Corte di Cassazione sembra aver trovato la soluzione. Infatti, L’organo istituzionale ha definito la prostituta come una libera professionista, che ha diritto a ricevere un giusto compenso ed emettere fattura con partita iva. Perciò, la prostituzione dev’essere soggetta a tassazione, in quanto attività lecita.

Il giro d’affari e le pene

“Parliamo di un giro d’affari di 25 miliardi di euro che potrebbero entrare nelle casse statali – ci dice il consigliere Antonio Guadagnini. “Inoltre, la legge prevede anche pene più severe per il reato di sfruttamento della prostituzione, con pene fino all’ergastolo se si sfruttano i minori”.

Albo per le prostitute: una legge necessaria

Una legge “equilibrata” e “necessaria” che regolamenta e offre soluzioni concrete al problema dello sfruttamento della prostituzione, della tratta delle prostitute, ad esempio quelle nigeriane, e al contempo offre la possibilità a chi ha scelto di esercitare questa professione, di poterlo fare legalmente, al pari di qualsiasi altro lavoratore.

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