La Voce della Città Metropolitana

Umberto Zane: racconta la seconda guerra mondiale a Mestre

L'attività culturale a cui è legata quella economica e sociale comunque non si ferma e dal 7 ottobre apre a Forte Marghera una mostra fotografica sul bombardamento subito da Mestre durante la Seconda Guerra Mondiale e scrittori mestrini racconteranno in un ciclo di incontri gli episodi che fanno parte della memoria e delle radici della città.

Umberto Zane è giornalista, scrittore a appassionato della storia e ormai specializzato nel periodo della grande guerra e seconda guerra mondiale.  Parlerà della mostra, che si terrà al Forte Marghera, intitolata “Mestre, seconda guerra mondiale, ricerche, racconti e ricordi.

Le parole di Umberto Zane

“La mostra sarà una sorta di sequel, due anni fa a Forte Marghera avevamo fatto un ciclo di conferenze di quattro incontri su Mestre e la prima guerra mondiale, ora tratteremo della seconda guerra mondiale.

Avremo quattro incontri anche sta volta, il primo con Pier Luigi Rizziato (scrittore e giornalista), l’ 8 di ottobre, che parlerà di come Mestre si prepara alla guerra.

Sergio Barizza, invece ci parlerà dei bombardamenti che subirà Mestre dopo l’ 8 settembre del 1943.

Il terzo incontro sarà  giovedì  22 ottobre dalle ore 21.15, al centro studi di Forte Marghera, con Sandra Savogin, che parlerà dei partigiani, della resistenza e della lotta per la liberazione di Mestre, su cui ha dedicato vari studi e ne ha scritto un libro.

Poi io nell’ultimo incontro,  presenterò l’anteprima del libro “Mestre e la guerra”. La mostra rimarrà aperta fino al 2 novembre, dal mercoledì alla domenica dalle ore 10.00 alle 18.00.

La mostra fa da corollario al ciclo di conferenze, si chiama “Mestre ferita 1940/45″ dove abbiamo una sessantina di fotografie da archivi personali e di collezionisti, nonché dall’archivio di urbanistica del comune.

L’archivio di urbanista è importante proprio perché  mostra quello che stava succedendo a Mestre dal 6 ottobre 1943, la volta del primo bombardamento a Mestre in poi.

Ci sono due momenti della storia di Mestre e della guerra, il primo momento va dalla dichiarazione del 10 giugno del 1940  all’armistizio, in cui non ci sono bombardamenti.

Poi nasce la Repubblica Sociale, gli alleati stanno risalendo la penisola, i tedeschi stanno difendendo e ovviamente la linfa vitale dei tedeschi sono gli stabilimenti che ci sono nel nord Italia.

Mestre interessava perché era una città produttiva, vicino al porto ferroviario, quindi Mestre ha subito a causa della vicinanza del porto di Marghera”.

Il libro

“Uno degli episodi che più mi ha colpito, è stato quello di una signora di Milano. Mi ha chiamato e mi ha raccontato del fratello, imbevuto da ideali fascisti come tutti i ragazzi di quel tempo, nel momento in cui è nata la Repubblica Sociale ha pensato che l’Italia da difendere era quella con i nazisti e fascisti.

Così il ragazzo decise di arruolarsi, soltanto che aveva appena 14 anni e quindi i genitori, ogni volta che lui scappava, andavano al comando al comando e se lo riportavano indietro. Tira molla finché lui è ripartito e proprio nell’ultimo periodo, con il suo battaglione è andato in Lombardia per difendere Mussolini.

Successivamente si sono poi trasferiti a Mestre durante la seconda guerra mondiale.

Nell’ultima battaglia, tra partigiani e il suo bottiglione, lui è stato colpito a morte ed è morto a 15 anni. Ha scelto di spendere la sua vita per un’ideale, quello fascista.”

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