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Il Trionfo del Tempo e del Disinganno in scena al Malibran

Un capolavoro del 700 mai rappresentato a Venezia, si tratta de "il trionfo del tempo e del disinganno" di Handel, in scena Al Teatro Malibran in un nuovo allestimento firmato dall'artista giapponese Saburo Teshigawara. Da domani fino al 3 giugno.

Togliete tutti i vezzi e gli orpelli del Barocco per fare spazio alla potenza della musica e della poesia. È quanto ha fatto Saburo Teshigawara con Il Trionfo del Tempo e del Disinganno, l’Opera o meglio l’Oratorio di Georg Friedrich Händel mai rappresentato a Venezia e ora in scena al Teatro Malibran fino al 3 giugno.

Il Trionfo del Tempo e del Disinganno

Il coreografo e ballerino giapponese firma regia, scene  costumi light design e coreografia e compare anche in veste di danzatore. mentre la parte musicale è affidata a uno specialista del repertorio ovvero Andrea Marcon.

Il Trionfo del Tempo e del Disinganno composto nel 1707 da un Händel appena ventiduenne ed eseguito per la prima volta a Roma comprende alcune delle più belle arie handeliane come Lascia la spina, cogli la rosa. La scelta di metterla in scena al Malibran è oltremodo pertinente come ci spiega il direttore d’orchestra Andrea Marcon.

Il commento del Direttore d’Orchestra

Andrea Marcon, Direttore d’Orchestra:” Siamo qui nel Teatro Malibran, ma in realtà si chiamava, fino a metà Ottocento, Teatro di San Giovanni Crisostomo. Era il teatro dove appunto Händel rappresentò l’Agrippina, quindi, per gli amanti di Händel, questo è davvero un luogo molto particolare.

Certamente fare in questo luogo Il Trionfo del Tempo e del Disinganno di Händel rappresenta anche sotto il profilo emotivo qualcosa di molto molto particolare per un musicista.  Si tratta non di un’Opera, ma di un Oratorio sacro che quindi non è stato messo in scena. O meglio, a Roma si usava lo stesso ritualizzare attraverso dei tableau vivant. C’era una scenografia sicuramente dipinta da qualche pittore dell’epoca che faceva da sottofondo scenografico e visivo”.

Il cast

Il Trionfo del Tempo e del Disinganno si configura come un’allegoria con 4 professionisti: bellezza, piacere, tempo e disinganno. Bellezza è succube del piacere, ma alla fine tempo e disinganno la convincono ad imboccare la via della purezza e della solitudine. Una sorta di manifesta d’austerità che porta l’eco della Controriforma.

In questo primo allestimento veneziano, Bellezza è interpretata da Silvia Frigatto, Piacere da Giuseppina Bridelli, Disinganno da Valeria Girardello e Tempo da Christian Adam. In quest’Opera, i cantanti cantano ed i danzatori danzano. Ai cantanti non è richiesto di danzare.

“Non voglio disturbarli” sottolinea infatti, Saburo Teschigawara. “L’impressione infatti deve essere di bellezza e di armonia”.

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