Sei minorenni nel mirino della Polizia
Le indagini sull’aggressione avvenuta la sera del 12 dicembre in via Castelmenardo a Treviso, che ha lasciato un 22enne in fin di vita, hanno subito una svolta significativa.
Questa mattina all’alba, la Polizia di Stato ha effettuato perquisizioni nelle abitazioni di otto giovani, coinvolti nella violenta rissa. I ragazzi, di età compresa tra i 16 e i 19 anni, includono sei minorenni. L’operazione è stata eseguita su mandato della Procura di Treviso e del Tribunale dei Minori, con l’obiettivo di raccogliere prove utili all’inchiesta.
La vittima in terapia intensiva
La vittima dell’aggressione, colpita con un coccio di bottiglia, si trova ancora ricoverata in terapia intensiva all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, in condizioni critiche e con prognosi riservata.
La vicenda, che inizialmente sembrava essere legata al furto di uno smartphone, sta assumendo contorni più complessi. Le ultime ipotesi investigative suggeriscono che la rissa possa essere scoppiata per il mancato pagamento di dosi di sostanze stupefacenti.
Le immagini delle telecamere di sorveglianza e le testimonianze raccolte dagli inquirenti stanno contribuendo a ricostruire la dinamica dell’episodio. Il caso è stato classificato come tentato omicidio, e la Polizia continua a lavorare per identificare tutte le responsabilità.
La comunità chiede risposte
Questo grave episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nel centro storico di Treviso e sull’emergenza legata al consumo di droga tra i giovani. Il sindaco Mario Conte ha espresso profondo dispiacere, sottolineando l’urgenza di prevenire episodi di violenza così estremi e di intervenire sulle problematiche sociali che coinvolgono i giovani.
L’intera comunità attende con apprensione aggiornamenti sulle condizioni del giovane ferito e sui risultati dell’inchiesta, nella speranza che simili tragedie non si ripetano in futuro.
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