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Tragedia sul set ‘Rust’: muore la direttrice della fotografia

L'attore Alec Baldwin spara con un'arma da fuoco usata durante le riprese, uccide la direttrice della fotografia e ferisce il regista

È avvenuta una tragedia sul set del film western ‘Rust’: l’attore Alec Baldwin, scaricando la pistola, ha colpito la direttrice della fotografia Halyna Hutchins, provocandone la morte. Sarebbe invece rimasto ferito lo stesso regista Joel Souza, le cui condizioni di salute non sono ancora note alla stampa.

Tragedia sul set ‘Rust’: una dinamica ancora da chiarire

La dinamica è ancora da chiarire e gli investigatori sono a lavoro sul set soprattutto per analizzare che tipo di proiettile sia responsabile della tragedia.

La stessa polizia locale ha precisato che a premere il grilletto è stato Baldwin, uccidendo la direttrice della fotografia e ferendo poi il regista. La tragedia è di origine accidentale e riguarderebbe una pistola utilizzata sul set del film western, girato in New Mexico, che avrebbe dovuto sparare a salve.  Lo stesso sceriffo ha riferito nel comunicato che “Gli investigatori stanno cercando di scoprire il tipo di proiettile e la modalità dei fatti.”

Il giornale “New Mexican” di Santa Fe ha riferito che Alec Baldwin non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti, dopo che l’attore si era presentato dallo sceriffo giovedì, piangendo ancora per l’accaduto.

Halyna Hutchins: la vittima di una tragedia inspiegabile

Halyna Hutchins aveva 42 anni ed è stata la direttrice della fotografia per il film d’azione del 2020 “Archenemy”, con Joe Manganiello. Laureata nel 2015 all’American Film Institute, era stata nominata “stella nascente” del settore da “American Cinematographer” nel 2019.  Era di origini ucraine, viveva a Los Angeles ed era cresciuta in unabase militare sovietica all’interno del Circolo Polare Artico. Inoltre, possedeva anche una laurea in giornalismo internazionale conseguita alla Kiev National University e aveva lavorato in Europa come reporter investigativa per produzioni documentarie britanniche.

Non è la prima volta

Non è la prima volta che accadono episodi di tale gravità.  Come rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, costò la vita a Brandon Lee nel 1993. Infatti, un proiettile calibro 44 colpì il figlio 28enne di Bruce Lee durante le riprese del film “Il Corvo”. La pistola doveva sparare a vuoto, ma l’autopsia trovò una pallottola “vera” vicina alla sua spina dorsale.

Invece, nel 1984, l’attore Jon-Erik Hexum morì dopo essersi sparato alla testa con una pistola, mentre fingeva di giocare alla roulette russa con un 44 Magnum sul set della serie televisiva “Cover Up”.

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