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Tutto quello che c’è da sapere sulla torre di controllo di Venezia

La torre di controllo di Venezia è stata inaugurata da pochi anni, ed è una delle più avveniristiche d’Italia, alta la bellezza di 65 metri.

Il Presidente, Vittorio della Bitta, parla della nebbia e ci dice che la nebbia non è assolutamente un problema, perché entrano alcune dinamiche in funzione di quella che è la visibilità.

Infatti con visibilità al di sotto degli 800 metri partono delle procedure chiamate LVP che consentono la gestione del traffico.

ENAV è la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, garantendo ai circa 1,8 milioni di voli l’anno sicurezza e puntualità 24 ore su 24, dalle Torri di controllo di 45 aeroporti e dai 4 Centri di Controllo d’Area.

La pista è perfettamente funzionante, lunga  3300 metri e larga  60 . Ora sono in  corso delle attività da parte del gestore aeroportuale per quello che riguarda lo sviluppo di rapid exit taxway.

Rapid exit taxway sono collegati ad angolo acuto alla pista in modo da consentire ai velivoli atterrati di liberare rapidamente la pista minimizzando i tempi di occupazione della stessa

Andrea Zambon (operatore torre di controllo) ci dice che il suo lavoro è un lavoro molto stressante perché si basa sulla gestione delle responsabilità, anche se l’incarico si svolge all’interno di un team

Ci racconta che la stanchezza si avverte soprattutto nel periodo estivo, perché vi è molto più traffico; basti pensare che 10 anni fa per l’apertura della Mostra del Cinema si è arrivati a quota 400 movimenti.

Alcune volte ci sono state situazioni critiche gestite grazie all’ausilio della check-list. Le situazioni più complesse sono quelle che riguardano l’imponderabile come può essere la presenza dei volatili

Per gli operatori non c’è solo il radar, ma anche il controllo visivo di tutte le superfici aeroportuali.

Nella torre di controllo sono presenti a turno tre operatori, ma solo uno ha la responsabilità dei voli.

Per diventare un operatore della torre di controllo si deve partecipare ad un concorso a cui seguono alcune valutazioni anche di natura psicologica; poi c’è l’intervento di Academy, una scuola che attraverso un corso della durata di un anno e mezzo, prepara l’operatore in tutte le mansioni che andrà a svolgere.

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