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Olindo Moretti recita la sua poesia “Sto Camminando Oggi”

Una passeggiata in campagna, il sole che fatica a farsi largo nel freddo e nella foschia. Il pensiero dell'autore, Olindo Moretti, corre all'improvviso alla mamma che non c'è più e la poesia è il tentativo di trovare il linguaggio più adatto per comunicare con lei. Ascoltiamo “Sto camminando oggi”

In concomitanza con il fine settimana della festa della mamma, Olindo Moretti recita una sua commovente poesia. “Sto Camminando Oggi” è il tentativo dell’autore di comunicare il grande amore provato per la madre defunta. E’ una poesia nata in un pomeriggio freddo, dove però il sole riusciva comunque a risplendere nel cielo.

Note sulla poesia da parte dell’autore

“In un pomeriggio un po’ freddo e dal tempo incerto, camminavo in una vecchia stradina di campagna. Ad un certo punto, notai, sù nel cielo, un sole che, sbiadito, stentava ad affacciarsi, tra una foschia diffusa. Tuttavia, questo stesso sole appariva spalmato in largo sulla vastità del cielo. Quest’immagine mi portò, con il pensiero, alla mamma che, da poco, non c’era più.

Nel tentativo di trovare un linguaggio adatto a comunicare con l’anima, immaginai, con l’aiuto di metafore, di avvicinarla. Successivamente, immaginai di parlarle con un linguaggio più di realtà. Infine, immaginai esprimere i sentimenti che alimentavano, ed alimentano, il mio grande amore per lei. Ho attinto, poi, dal ricordo, forza e spinta nuova per continuare il cammino della vita, con fiducia e rinnovata speranza.”

“Sto Camminando Oggi”, poesia di Olindo Moretti

“Sto camminando oggi, nel pomeriggio freddo,
per un sentiero antico dove si mostra il sole.
E anche se un po’ velato, dalla foschia lontana…
ampio si distende… e pallido,
sulla vastità del cielo.

Si stringono d’intorno (e dentro l’anima)
i sentimenti e i sensi di ogni più bel ritorno…
e poi entrando (con gli amici cari)
dentro la casa piccola (che origina ogni amore)…
io ti ritrovo mamma… serena e sorridente,
come sei stata sempre.

E con te mamma, io ora parlo…
e sul tuo seno dolce, mi riposo…
e penetrando dentro, nei tuoi occhi miti,
ti contemplo…
e della tua bontà spontanea,
di cui sempre mi beavo,
con grande pace, ora… mi delizio ancora.

Per spazi eterni e sconfinati,
van sempre cavalli e cavalieri…
di te portandomi, ad ogni ritorno,
l’immagine tua buona…
E sanno sempre ritrovarla…
per gli infiniti mondi (e nel tuo cuore)…
e sempre vanno, ancor più sicuri…
per tutte le strade (col tuo amore).”

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