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Sportello per dare consulenza a chi ha perso il lavoro

Il Centro Porte di Mestre sta finanziando uno sportello che aiuta a trovare lavoro fornendo consigli e consulenze specifiche e lo fa gratuitamente

Dove la pandemia ha demolito è cresciuto qualcosa di nuovo. Per aiutare chi ha perso il lavoro e recuperarlo, nel centro commerciale “Porte di Mestre” hanno aperto uno sportello che da dritte su come compilare un curriculum e sostenere un colloquio di lavoro.

Lo sportello per la consulenza

Queste le parole di Elisa Cappello della Cooperativa Assumol. “All’interno del progetto faro noi gestiamo lo sportello faro, che è gratuito. Si accede su appuntamento ed è uno sportello che offre consulenza e orientamento ai cercatori di lavoro, quindi sia inoccupati che disoccupati. Persone che vogliono cambiare la propria posizione lavorativa. Noi offriamo consulenze, dalla stesura del CV in maniera efficacie, a come si sostiene un colloquio di lavoro a un bilancio di competenze che è un’attività un po’ più specifica. Siamo a disposizione per i cittadini con la possibilità di prenotare un appuntamento. Verrete seguiti da professionisti operatori del mercato del lavoro della nostra cooperativa”.

Il progetto faro è stato al centro del job meeting durato quattro giorni. Ha messo in contatto agenzie interinali e società con disoccupati o ragazzi in cerca della prima occupazione nella galleria dello spazio commerciale.

Così ha commentato Antonio Pedovo, direttore del Centro Commerciale Porte di Mestre. “Il Centro Commerciale è nel territorio da 26 anni ed è sempre stato percepito come luogo di shopping e di consumi. I tempi sono cambiati ed ora vuole assumere il ruolo di traghettatore, di trainante, rispondendo alle esigenze del territorio. In questo periodo abbiamo individuato la problematica del lavoro perché arriviamo da due anni impegnativi”.

Da carciofi a cosmetici

C’era anche l’università Ca’Foscari e una docente che presiede uno spin-off Venice che si occupa di cosmetici. Recentemente ha scoperto come riciclare lo scarto dei carciofi che è pari all’80% del vegetale per fare creme e bijoux.

Michela Signoretto, Docente di Scienze molecolari nanosistemi dell’Università Ca’ Foscari. “Abbiamo preso questo scarso ed è stato trattato con la pirolisi per ottenere un carbone attivo, reinserito all’interno di una formulazione cosmetica. Ha proprietà solventi perché sono sistemi ad alta aria superficiale e in grado di assorbire. In parte sono stati utilizzati per fare delle collanine e dei braccialetti.

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