Cultura e Spettacolo

Sogno di una notte di mezza estate in scena al Toniolo

Stefano Fresi, Violante Placido, Paolo Ruffini, Augusto Fornari sono i protagonisti di Sogno di una notte di mezza estate in scena al Toniolo per tre serate, da venerdì 22 a domenica 24 marzo

Stefano Fresi, Violante Placido, Paolo Ruffini, Augusto Fornari sono i protagonisti di Sogno di una notte di mezza estate che va in scena al Toniolo venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 marzo. Quattro attori conosciuti al grande pubblico che verranno affiancati dieci colleghi che sul palcoscenico interpreteranno i comici, gli innamorati e la fata.

Quello che va in scena la Toniolo è un vero e proprio teorema sull’amore ma anche sul nonsense della vita degli uomini che si rincorrono e che si affannano per amarsi, che si innamorano e si desiderano senza spiegazioni, che si incontrano per una serie di casualità di cui non sono padroni. Mito, fiaba e quotidianità si intersecano continuamente senza soluzione di continuità all’interno di questa originale versione del noto testo shakespeariano.

Uno spettacolo che il regista Massimiliano Bruno ci racconta così: “Quello che voglio da questo Sogno è tirare fuori la dimensione inconscia che Shakespeare suggeriva neanche troppo velatamente. Puntellare con l’acciaio la dimensione razionale imprigionata nelle regole e nei doveri bigotti e rendere più libera possibile quella onirica, anarchica e grottesca.

E così il nostro bosco sarà foresta, Patria randagia di zingari circensi e ambivalenti creature giocherellone, Puck diventerà un violinista che non sa suonare, Bottom un pagliaccio senza palcoscenico, Oberon un antesignano cripto-gay e Titania una ammaestratrice di bestie selvagge. L’intenzione è essere affettivi senza essere affettuosi, ferire per suscitare una reazione, divertire per far riflettere, vivere nella verità del sogno tralasciando la ragione asettica e conformista. Un ‘Sogno di una notte di mezza estate’ che diventa apolide e senza linguaggio codificato, semplici suoni e immagini che sono meravigliose memorie senza mai essere ricordi”.

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