Il caso Caivano: Fortuna, dopo aver detto “basta” ai soprusi del pedofilo, viene buttata giù dalla finestra.
Eduardo Sivori torna a parlare d’attualità. E stavolta lo fa con il delitto di Caivano. È stato il coraggio di tre bambini a rompere l’omertà. A far capire che se fossero capitati anche loro nelle mani del pedofilo, l’uomo avrebbe riservato loro la stessa sorte toccata a Fortuna, la bambina di sei anni che, dopo essere stata ripetutamente violentata chissà quante volte, è stata buttata giù da una finestra solamente perché avevo detto “basta” ai soprusi. Ma per questi mostri non era sufficiente solo un abuso ogni tanto, anzi. Si giocavano addirittura i “propri” bambini a carte, permettendo a chi vinceva di “divertirsi” con il proprio giocattolo. Eppure il luogo del delitto era un imponente condominio dove tutti si conoscevano, dove tutti sapevano cosa succedeva all’altro. E dove tutti (forse) sapevano che all’interno di quelle quattro mura c’erano dei pedofili. Ma allora la domanda sorge spontanea: se la gente sapeva, perché non ha parlato? Perché qualcuno non ha impedito che si venissero perpetrati atti simili? Perché in quelle zone l’antistato regna sovrano. Napoli, difatti, è risultato il più grande mercato a cielo aperto di smercio di droga di tutta Europa. E forse dietro l’omicidio di Fortuna c’è proprio la Camorra. Tuttavia non possiamo nemmeno lamentarci che un mercato o gente di tal genere esista: siamo noi stessi ad accettare che certe realtà continuino ad esistere, che lasciamo sopravvivere il seme dell’inumanità, che non riusciamo a toglierlo dalle spese, che non riusciamo a “schiacciargli la testa come ha fatto la Madonna”. Togliere la libertà a qualcuno non è mai stato un piacere per chi l’ha fatto consenzientemente e non lo sarà mai per nessuno. Ma Sivori ci racconta che l’unica eccezione, vissuta peraltro sulla sua stessa pelle, è stata quando ha consegnato alla giustizia una madre che, prostituendosi, obbligava pure il figlio a fare lo stesso con il medesimo cliente. E conclude prima ponendoci una domanda, vale a dire cosa faremmo noi se scoprissimo improvvisamente che il nostro vicino di casa è un pedofilo, e poi accusando lo Stato, in maniera piuttosto critica, di essere totalmente assente in tali situazioni e di non fare nulla per prevenire che atti inumani come questo vengano perpetrati ancora.