Cronaca

Pesce non a norma nelle tavole venete: sequestrati 260 kg

3 i soggetti italiani e cinesi sanzionati dalla Guardia di Finanza. Erano destinati a Chioggia e Casalserugo

Circa 260 chilogrammi di pesce non a norma (privi di etichettatura di tracciabilità) sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Venezia in occasione di un’intensificazione dei controlli sull’autotrasporto di merci eseguiti alla vigilia del Capodanno. 3 i soggetti italiani e di origine cinese multati dai finanzieri della Compagnia di Chioggia, con sanzioni amministrative di diverse migliaia di euro.

Pesce non a norma

La merce sequestrata, in prevalenza vongole veraci, branzini, trote e sogliole, è stata rinvenuta occultata dietro ad altre cassette di pesce regolarmente etichettate. In un caso il trasporto è avvenuto utilizzando un’autovettura priva della coibentazione necessaria per la corretta conservazione del prodotto.

Il sequestro

Dalla documentazione rinvenuta all’atto dei controlli e dalle dichiarazioni rese dai trasgressori è stato appurato che le partite sequestrate erano destinate alla commercializzazione a Chioggia e Casalserugo. Tutti i prodotti sequestrati sono stati posti a disposizione delle competenti autorità sanitarie per i successivi accertamenti.

Dall’inizio dell’anno i finanzieri della Compagnia di Chioggia hanno sottoposto a sequestro circa 5 tonnellate di pesce fresco per mancanza di informazioni sulla tracciabilità. La normativa di settore prevede che i consumatori devono poter disporre, attraverso l’etichettatura, di tutte le informazioni utili per ricostruire le fasi della produzione del pesce in modo tale da scongiurare il rischio di consumare prodotti non trattati nel rispetto delle norme igieniche.

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