Cronaca

Sequestrati 50 mila prodotti contraffatti da negozi e banchetti

Operazione "commercio sicuro" della Guardia di Finanza. Merce contraffatta o etichettatura non in regola: il bilancio di sei mesi di controlli

Sono più di 50.000 i prodotti non sicuri e più di 6.000 i prodotti contraffatti sequestrati negli ultimi 6 mesi dalla Guardia di Finanza di Venezia in negozi e bancarelle del centro storico lagunare. È il bilancio dell’operazione “commercio sicuro” che il Comando Provinciale di Venezia sta sviluppando per tutelare gli acquisti di turisti e residenti del centro storico lagunare.

Souvenir

Oltre 100 i soggetti verbalizzati e segnalati alle autorità, tra titolari di attività di vendita di souvenir e gadget vari e esercenti banchi a posteggio nelle aree a più alta densità turistica. Le pene pecuniarie comminate ammontano a diverse decine di migliaia di euro.

Prodotti contraffatti

Le irregolarità riscontrate, a seguito dei controlli del 1° e del 2° Nucleo Operativo Metropolitano e dei baschi verdi della Compagnia Pronto Impiego di Venezia, sono diversificate: in numerosi negozi e bancarelle le merci erano prive dell’etichettatura obbligatoria prevista dal codice del consumo, che ha lo scopo di fornire al consumatore informazioni sulla provenienza del prodotto e sulla sua composizione, indicando la presenza di eventuali allergeni o di altre sostanze pericolose e le precauzioni da adottare eventualmente per il loro utilizzo.

In altri casi sono stati rinvenuti nei negozi e sui banchi degli ambulanti articoli che riproducevano indebitamente marchi o disegni brevettati da note aziende della moda. Diversificate le tipologie di merci sequestrate, quasi esclusivamente destinate agli acquisti dei turisti, come souvenir della loro visita in città: calamite con immagini di Venezia, maschere di carnevale, vestiario e suoi accessori, cover per cellulari.

Borse

Anche numerose pelletterie tra i negozi verbalizzati, soprattutto per la vendita di borse di prive di etichettatura obbligatoria dalla quale risalire al produttore o distributore. A volte le borse riportavano dei simboli e dei disegni che ne richiamavano la presunta italianità ed artigianalità, quale indice di qualità del prodotto, salvo poi rivelarsi di livello inferiore alle attese e, comunque, di origine incerta.

La maggior parte dei venditori verbalizzati è di origine extracomunitaria, così come è di origine straniera la maggior parte dei clienti che si riforniscono presso questi esercizi commerciali.

Per una maggior tutela dei consumatori, questi controlli sono affiancati, quando possibile, anche da accertamenti più approfonditi mediante l’utilizzo di uno spettrometro, in grado di dare immediatamente delle indicazioni sull’eventuale presenza di metalli pesanti all’interno delle merci controllate. Tali controlli sono svolti in collaborazione con l’ADICONSUM, che ha acquistato lo spettrometro con fondi della Regione del Veneto.

Nella maggioranza dei casi, i trasgressori hanno immediatamente estinto le violazioni accertate in materia di codice del consumo, versando tramite posta o banca una somma di oltre 1.000 euro.

Anche l’operazione “commercio sicuro” rientra nel più ampio dispositivo permanente messo in campo dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza, per tutelare i cittadini e le aziende rispettose delle leggi, contro i rischi connessi ad un proliferare di attività commerciali di dubbia origine, che si vogliono inserire nelle opportunità di business offerte dalla straordinaria attrattività turistica della città di Venezia.

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