Sebastiano Bianchi è il nuovo dottore di famiglia di piazza San Marco. Ed è anche il primo della nuova squadra di medici di base che sta per essere arruolata nel centro storico veneziano grazie alla campagna comunicativa dell’Ulss 3 Serenissima.
Sebastiano Bianchi
Veneziano di Santa Croce, 25 anni, si è laureato con lode in Medicina e chirurgia all’Università degli studi del Molise con una tesi sulla “Strategia di monitoraggio domiciliare per il paziente fragile con insufficienza cardiaca”.
Risultato il primo in graduatoria tra i 350 medici che hanno inviato la loro candidatura da ogni parte del mondo, da lunedì comincerà a visitare i 1.300 pazienti ereditati dal medico che l’ha preceduto, ora in pensione. Per visitarli, il dottor Sebastiano Bianchi si dividerà tra l’ambulatorio di piazza San Marco 63 (tre giorni a settimana) e l’ambulatorio all’ex Giustinian (altri tre), nel sestiere di Dorsoduro (per i pazienti più lontani che avranno più comodità nel recarsi lì).
I nuovi dottori
I prossimi due professionisti a insediarsi a Venezia grazie alla campagna proverranno invece dall’estero e verranno presentati nelle prossime settimane, a ridosso della loro nomina. Uno di loro andrà ad assorbire i pazienti del dottor Stefano Chiarot, che ha cessato la sua attività a fine maggio e che sono stati assistiti in questi ultimi mesi da un ambulatorio pubblico (in cui oggi operano medici dell’azienda sanitaria) istituito ad hoc dall’Ulss 3.
Il commento del medico
“Sei giorni dopo la mia laurea ho letto sui giornali di questa campagna di reclutamento dei medici nella mia città. Ho capito quanto bisogno ha Venezia di nuovi medici di famiglia e, invece di andare a fare esperienza altrove, mi sono immediatamente proposto – dice Bianchi -. Fare il medico di famiglia è il mio sogno, da sempre. Farlo per la mia città, fragile e bellissima, a cui tengo enormemente, per me è il massimo.
La campagna dell’Ulss 3 mi ha fatto capire che l’azienda sanitaria è attenta e sensibile a questo problema e che mi sarei inserito in una grande operazione condivisa a favore della mia città e anche del suo ripopolamento. Ci sono medici che preferiscono vedere moltissime persone in reparto. Io preferisco creare un rapporto con loro. Conoscerle a fondo. Curarle nella loro quotidianità”.
Il commento del direttore generale
“Tante difficoltà per i medici di medicina generale, in questa città particolare, e la prima è la carenza di medici, che non si inventano e non si costruiscono. Ma serviva anche dirla, questa necessità, e dirla con coraggio e scommettendo sugli aspetti che rendono Venezia bellissima e attrattiva – dice il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato -.
Il giovane medico che prende servizio dal primo di settembre è solo una delle tante risorse, delle tante persone, che ci troviamo ad avere a disposizione, e che inseriremo via via. Insieme a questi nuovi medici e a quelli che già operano in città, lavoriamo per rendere migliore il lavoro di tutti, al servizio della città di Venezia. Molto resta da fare, ma forze nuove e vive, come il giovane medico che presentiamo oggi e quelli che arriveranno sono la più fruttuosa base di partenza”.
Il commento dell’assessore alla Coesione sociale
“Questa città particolarissima vive anche sul fronte della medicina di famiglia una situazione complessa, come conseguenza di politiche di livello nazionale – spiega l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini -. Fondamentale risulta oggi, come in passato, la sinergia che siamo riusciti ad instaurare tra amministrazione comunale e azienda sanitaria: il supporto concreto che insieme diamo a chi intende mettersi in gioco al servizio della cittadinanza è già stato efficace in passato, e ora lo mettiamo a disposizione delle forze nuove che l’Ulss 3, con la sua campagna, è riuscita a mettere in mano alla città”.
Il commento dell’ordine dei medici
“La campagna ideata dall’Ulss 3 Serenissima si rivela efficace, oltre che ben costruita – aggiunge il presidente dell’ordine dei medici di Venezia Giovanni Leoni -. Ed è bello vedere che tra le persone che hanno risposto e offerto la loro disponibilità, il primo ad essere inserito al lavoro sul campo sia un giovane e un giovane veneziano: è un segnale importante per la città”.
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