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Gianni de Michelis: gli scontri politici ridotti a “guerra tra bande”

E’ scomparso Gianni de Michelis: dopo tangentopoli è stato dimenticato, noi invece lo abbiamo intervistato in pieno oblio, sotto i portici di via Poerio nel 2010 e sentite come commentava la guerra tra Berlusconi e Fini

La scomparsa di Gianni de Michelis ha costretto Venezia a ripensare alla grandezza politica dell’ex braccio destro di Craxi. Tangentopoli lo ha travolto e condannato all’emarginazione, ma in molti in queste ore ne hanno sottolineato i meriti.

Tre volte ministro

Tre volte ministro, ha sottoscritto i trattati di Maastricht, ha avuto molte intuizioni sul Mediterraneo che hanno consolidato il suolo internazionale dell’Italia. Televenezia lo ha seguito durante quegli anni d’oro e lo rivisto nel giorno dell’intitolazione a Gianni Pellicani della piazzetta sotto la torre Civica a Mestre alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

L’intervista

Dopo il taglio del nastro se n’è andato silenzioso e noi lo abbiamo rincorso e raggiunto sotto i portici di via Poerio: eravamo soli, non c’era il muro di giornalisti e di donne che solitamente impedivano di avvicinarlo e ci ha lasciato in eredità questa definizione: la lotta politica ridotta ad una guerra tra bande, ma ha avuto anche parole di elogio per il suo avversario politico Gianni Pellicani al quale era andato a rendere omaggio.

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