E’ stato proclamato per il giorno 24 luglio 2019 uno sciopero nazionale di categoria da parte di 3 sigle sindacali. Lo sciopero interesserà i servizi di trasporto AVM/Actv, di vendita Venezia Unica e call center Hellovenezia 0412424, nonché il servizio People Mover.
Modalità ed orari
- servizio navigazione e automobilistico urbano (bus/tram di Mestre, Lido e Chioggia) – dalle 10.00 alle 13.00;
- Servizio automobilistico extraurbano (comprese le tratte urbane delle linee extraurbane) – dalle 19.30 alle 22.30; inoltre ore 17.45 linea 8E Mestre – Treviso effettuata in pool da MOM, corsa non garantita per fascia di sciopero diversificata rispetto ad AVM/Actv in quanto il personale dell’azienda TPL MOM sciopera dalle ore 17.00 alle 21.00.
- Venezia Unica – rete di vendita – dalle 19.30 alle 23.30,
- Hellovenezia – call center 0412424 – intera giornata lavorativa;
- People Mover (funicolare terrestre) – dalle 11.00 alle 15.00 e dalle 19.15 alle 23.15.
Gli orari di fine e inizio servizi si riferiscono all’entrata e all’uscita dai depositi.
Nessuna corsa garantita
Per i servizi di trasporto AVM/Actv di navigazione, in caso di sciopero di 3 ore, non sono previste per norma corse garantite.
Informazioni e ragioni dello sciopero nazionale
Per maggiori informazioni, consultare quindi i siti actv.it e avmspa.it, le locandine esposte presso i pontili, i profili social istituzionali e il call center Hellovenezia 0412424.
Le motivazioni dello sciopero sono le seguenti:
- per una coerente e stabile politica delle infrastrutture che sono il principale moltiplicatore del benessere economico, sociale ed ambientale di uno Stato;
- per una politica dei trasporti che non sia solo considerata spesa pubblica ma investimento sulla competitività del territorio e la sua vivibilità;
- per regole chiare e trasparenti che impediscano la concorrenza al ribasso tra le imprese e che diano priorità alla sicurezza, alla regolarità e alla tutela ambientale;
- per nuove e più equilibrate regole sul diritto di sciopero che non tengano ostaggio i cittadini di poche e piccole sigle sindacali e che però obblighino le imprese a rispettare gli accordi.