La Voce della Città Metropolitana

Sara Zanferrari presenta “Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto”

Premio Campiello: il maestrone finalista inatteso con “Tralummescuro”. A Venezia confida: "È molto più difficile scrivere una canzone che un libro".

Sara Zanferrari presenta “Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto” di Francesco Guccini

“Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto” di Francesco Guccini

Francesco Guccini torna a Pàvana, suo paese di origine, ormai quasi disabitata, i tetti delle case non fumano più. E in questo silenzio, evoca per noi i suoni di un tempo lontano, in cui la montagna era luogo laborioso e vivo, terra dura ma accogliente per chi la sapeva rispettare. Rinascono così personaggi, mestieri, suoni, speranze: gli artigiani all’opera in paese o lungo il fiume, i primi sguardi scambiati con le ragazze in vacanza, i giochi, gli animali e i frutti della terra, un orizzonte piccolo ma proprio per questo aperto all’infinito della fantasia. Tra elegia e ballata, queste pagine sono percorse da una continua ricerca delle parole giuste per nominare ricordi, cose e persone del tempo perduto; la malinconia è sempre temperata dalla capacità di sorridere delle umane cose e dalla precisione con cui vengono rievocati gesti, atmosfere, vite non illustri eppure piene di significato.

Tralummescuro è una ballata lenta e malinconica, è un canto d’amore alla terra, alla civiltà contadina, un inno alle nostre radici, un invito, in quest’epoca di frenesia e di poca memoria, a non dimenticare da dove veniamo. È un romanzo infarcito di memoria, di storie, di povertà e di ricchezza allo stesso tempo, ma è soprattutto radici, appartenenza, il sentirsi legati ad una terra, ad un luogo a cui tornare, dove siamo ancora bambini, dove sentiamo ancora le voci del “vilegianti”, anche se ormai non c’è più nessuno, si sono spenti suoni e voci. È il ricordo della ninna nanna che ci cullava da piccoli e di cui, da grandi, sentiamo solo l’eco e rammentiamo solo qualche strofa.

Le parole di Sara Zanferrari

Il titolo del libro “Trallummescuro” è quel momento in cui avviene il passaggio dalla luce al buio, quel buio che non è ancora notte. L’autore ricostruisce la memoria di questi piccoli borghi, la maggior parte ormai spopolati o quasi. “Per me questo è un può un parallelo tra il buio che arriva della notte e il buio che arriva in questi paesi che si spengono in silenzio, ma nonostante tutto ci sono comunque delle persone che li tengono vivi. Secondo me il valore di questo romanzo di Guccini è aver riportato alla vita questo borgo, le persone che lo abitano e il linguaggio.” Racconta Sara Zanferrari.

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