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Sanità veneta: la necessità di miglioramenti e la privatizzazione

Necessari degli interventi per migliorare la sanità veneta e per contrastare il problema della privatizzazione.

Questa sera con i sindacati parliamo della sanità veneta. Gli ospiti in studio: Marj Pallaro, segretario generale della CISL del Veneto, Sonia Todesco della CGIL del Veneto e Pietro Gasparoni, il nostro testimonial sulla sanità.

La sanità veneta: necessari dei miglioramenti

Luigi Gandi: “Cosa può fare il sindacato oggi per migliorare la sanità veneta?”

Sonia Todesco, Segretaria FP CGIL Veneto: “Credo che la nostra richiesta sia unanime. Proprio l’altro giorno io e Marj eravamo al tavolo regionale e abbiamo chiesto i numeri rispetto alle assunzioni. Ci hanno detto che al 24 Febbraio di quest’anno avevamo 4.000 unità, di cui 2.400 infermieri, in più rispetto a quelli che avevamo nel 2019.

Questa situazione ci ha stupite perchè non capivamo come fossero impiegate queste persone dal momento che abbiamo ancora una serie di criticità, come ad esempio delle lunghissime liste d’attesa. Abbiamo quindi chiesto che al prossimo incontro ci venga fornito un resoconto che spieghi dove si trovano queste persone.”

Luigi Gandi: ” Ma queste persone sulla carta ci sono? Sono state assunte?

Marj Pallaro, FP CISL del Veneto: “Seguendo il ragionamento che si faceva prima, è evidente che prima del Covid ci si trovava in un periodo in cui il personale era inferiore rispetto ai numeri sufficienti. Con il Covid le assunzioni sono sicuramente aumentate, ma molto del personale si è occupato soprattutto della prevenzione al Covid. Tuttavia, siccome oggi i tamponi e i vaccini non vengono eseguiti con la stessa intensità, ci viene il dubbio che i nuovi assunti non siano entrati pienamente nelle attività di cui abbiamo più necessità.”

Sonia Todesco: “Diciamo che c’è un dato incongruente tra il numero di assunti e le sofferenze che noi rileviamo nei reparti”

Il problema della privatizzazione nella sanità

Luigi Gandi: “Ma secondo voi la politica favorisce questo processo di privatizzazione della sanità?”

Sonia Todesco: “Ma sicuramente. Basti pensare alla norma secondo la quale il personale medico che va in quiescenza non può più lavorare per la pubblica amministrazione ma può invece farlo per il privato. Quanti professionisti il pubblico ha regalato al privato dopo aver speso soldi per formarli?”

Marj Pallaro” Pensiamo ad esempio al fenomeno dei gettonisti. Sappiamo che quando manca personale le ULSS assumono a gettone e i medici assunti a gettone prendono di più di un medico strutturato che lavora all’interno dell’azienda.”

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