Renzo Mazzaro: omicidio stradale e appello ai politici

Renzo Mazzaro fa il punto sulla connessione tra incidenti stradali e consumazione di bevande alcoliche

Il punto di Renzo Mazzaro, oggi si affronta il tema dell’abuso di alcol e della guida in stato di ebrezza.

Questa estate ci ha portato prima un caldo insopportabile, poi piogge torrenziali, frane, smottamenti ed altri disastri. A seguire bollette energetiche insostenibili, una guerra che continua, previsioni nerissime per il futuro prossimo.

Ne parlano tutti, io invece vorrei parlare d’altro. Precisamente di una intervista molto bella che ho letto su La Nuova Venezia a firma di Laura Berlinghieri, una giornalista giovane che vi segnalo.

L’intervista a Patrizia Tisi

Ha intervistato una signora di Verona, mamma di un ragazzo di 17 anni che è morto in un incidente stradale provocato da un tizio che guidava ubriaco. Aveva un tasso alcolico 4 volte superiore a quello consentito e viaggiava a 130 km/h su una strada con limite di 50 hm/h. Uno al quale era stata ritirata la patente 3 volte per guida in stato di ebrezza. Era il 15 marzo 2008 e da quel giorno questa signora dice che non vive più. Sopravvive.

Però non è una sopravvivenza inutile, al contrario. Questa esperienza tragica che lei ha vissuto con fatti analoghi patiti da altre famiglie, ha provocato un movimento di pressione che ha portato nel nostro paese a introdurre il reato di omicidio stradale. Diventato tale in Italia nel 2016. Pensate che nel 2019 ci sono stati 3400 morti per incidenti stradali. Molti di questi incidenti sono stati provocati da guida in stato di ebrezza.

L’alcol tra i giovani

Questa signora di Verona, che si chiama Patrizia Tisi, dice che quando esce in città di sera, vede sempre più ragazzi con il bicchiere in mano che bevono e poi si mettono al volante e succedono disastri. Va anche a raccontare questa sua esperienza nelle scuole e riceve confessioni di ragazzi che dicono che quando escono devono bere sennò passano per sfigati. C’è una pubblicità martellante in televisione sugli aperitivi e sui superalcolici. Lei dice che in nessun bar viene chiesta la carta d’identità ai ragazzi giovani prima di servire superalcolici.

Dopo il lockdown c’è stata una frenesia ed un desiderio di libertà comprensibile. Però, secondo questa signora, ci sono sempre meno controlli. C’è una tolleranza delle istituzioni su questo fronte. Al punto che lei parla di morti considerabili stragi di stato, questi morti per incidenti stradali dovuti a guida in stato di ebrezza. Problema del quale nessuno parla più, lei dice.

Renzo Mazzaro: anche la politica deve agire

Nemmeno in campagna elettorale, aggiungo io. Eppure le parole si moltiplicano. Il suo è un appello che faccio mio e spero che sia anche vostro. Nei banchetti o negli incontri dei candidati per le prossime elezioni chiediamo un impegno personale e diretto ai candidati a schierarsi per una applicazione rigorosa delle norme. Soprattutto per non lasciare soli questi genitori e queste famiglie che hanno vissuto un’esperienza tragica e sono le reali vittime dei morti sulle strade.

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