“Sono aumentati i net durante il covid”: lo afferma l’OCS nel suo report annuale secondo cui i ragazzi che non lavorano, non studiano e soprattutto non stanno cercando lavoro sono aumentati di tre punti percentuali da 2020 al 2021. Nella fascia dai 25 ai 29 anni infatti a non lavorare è il 34,6% e dai 20 ai 24 anni la percentuale si è fermato un po’ sotto il 30%, ma è comunque preoccupante.
Lo è ancora di più quello che è accaduto tra i più giovani: una ricerca condotta tra i bambini e adolescenti sarà illustrata il 7 ottobre al centro culturale Candiani a Mestre alle 16 dalla psicologa Paola Scalari. Non solo silenzio, ma anche rifiuto a parlarne su invito e gli effetti sono devastanti. La socializzazione dei ragazzi ha subito uno stop per questo Paola Scalari lancia un appello a parlare.
Le parole di Paola Scalari, psicologa:
“L’elemento più interessante è che i bambini tacciono. Tacciono per non infragilire ulteriormente quegli adulti che hanno sentito più vulnerabili di fronte all’urto pandemico e quindi per non vederli crollare hanno obbedito, sono adeguati, ma nel loro animo coltivano la paura di essere portatori di morte e di essere contagianti i loro cari. In fondo la morte che ha aleggiato è stata come depositata sui bambini dicendo “Silenziamola.”
“Abbiamo un 30% di più di richieste in neuropsichiatria, un 23% di dispersione scolastica, sono aumentati i suicidi e gli atti di autolesionismo dei ragazzi e anche abbassandosi molto l’età. Abbiamo anche reati informatici molto più significativi.”
“Insomma, i ragazzi non stanno bene, i ragazzi non hanno passato indenni la rottura dei legami sociali. sia all’interno della loro rete famigliare, con i loro nonni, zii, cugini, ma anche amicali. Credo che allora venire con noi a discuterne il 7 ottobre per poter insieme, anche come noi vi suggeriremo, trovare insieme delle piste per ricomporre questa frattura traumatica della socialità, perchè come tutti i traumi magari non la si vede subito l’effetto ma scorre come un fiume carsico e può sempre esplodere.
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