Perquisizioni stamane anche a Treviso e a Verona, nell’ambito dell’operazione coordinata dalla Procura di Napoli, che ha portato all’arresto di quattro persone per terrorismo e propaganda neonazista. L’ordinanza eseguita oggi dalla DIGOS è l’ultimo atto di un’inchiesta partita nel 2019 e passata attraverso trenta perquisizioni nel 2021.
La propaganda neonazista
Gli arrestati sono ritenuti dalla Questura gravemente indiziati di aver costituito, organizzato, promosso e finanziato un’associazione per delinquere finalizzata a compiere atti eversivi e violenti. Sono inoltre ritenuti responsabili di istigazione a delinquere, apologia e negazionismo con finalità di terrorismo ed emersione. Accusati di propaganda di odio razziale ed etnico e di aver minimizzato la Shoah.
Le perquisizioni a Treviso, Vicenza e Padova per la propaganda
Una quinta persona sottoposta all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria di Roma perché scambiava su Facebook materiali che favorivano la diffusione di ideali neonazisti. Nel corso della mattinata sono state eseguite 26 perquisizioni, sia nelle abitazioni che nei pc nelle province di Napoli, Avellino, Caserta, Milano, Torino, Palermo, Ragusa, Salerno, Potenza, Cosenza, Crotone e Treviso e Verona.
Di persone che erano in contatto con gli arrestati attraverso i Social e i canali dedicati nel complesso circuito nazionale neonazista. E sempre stamane a Padova la DIGOS ha perquisito le abitazioni di cinque militanti di Casa Pound nell’ambito delle indagini avviate sulla comparsa di numerose scritte il 28 ottobre scorso nel centro storico di Padova con vernice spray di matrice neo-fascista.
Le persone perquisite, tutte tra i 20 e i 30 anni, tenevano in casa passamontagna, mazze da baseball, fumogeni, bandiere e materiali da propaganda e sono indagate per apologia di fascismo e per danneggiamento aggravato.
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