Economia e società

Pressione fiscale: la situazione attuale in Italia

La situazione attuale della pressione fiscale italiana e le previsioni future del fatturato spiegate da Daniele Nicolai CGIA Mestre.

Pressione fiscale italiana di oggi. Le famiglie italiane versano 1500 euro in più l’anno rispetto alla media europea. Ne parliamo con Daniele Nicolai della CGIA di Mestre

Le parole di Daniele Nicolai sulla pressione fiscale

“La pressione fiscale non va a diminuire. Uno studio effettuato dalla CGIA Mestre analizza l’effettiva pressione fiscale in Italia e quale sarebbe il vantaggio per una famiglia italiana se la pressione fiscale fosse come la media della UE.

Una famiglia italiana risparmierebbe 1.500 euro e questo guadagno andrebbe ad aumentare mano a mano che ci paragoniamo a paesi dove la pressione fiscale è più bassa.

Se ad esempio andiamo nei Paesi Bassi, dove molte aziende italiane hanno spostato le loro sedi, il vantaggio sarebbe anche di 2.000 euro.

Se ci spostiamo in Spagna e Regno Unito, arriviamo come vantaggio a 5.000 euro.

Quello che ci chiede l’amministrazione pubblica, è sempre più elevato rispetto a quello che è il prodotto interno lordo.”

Il debito pubblico

“La partita dell’indebitamento si decide con l’Unione Europea, sappiamo che in questi giorni si sta parlando della nota di aggiornamento al DEF, che sarà quella che poi lancerà la prossima legge di bilancio. Si prevede un deficit del 10% circa, un indebitamento di dieci punti percentuali.

Il debito è da usare al meglio, in progetti che garantiscono il massimo della redditività.

Sembra un’operazione difficile portare tutte le nazioni della UE allo stesso debito, ed era uno dei pilastri che doveva essere conseguito dopo la costituzione dell’Unione Europea.

È un passaggio difficile da attuare, soprattutto con i nazionalismi crescenti ma anche dagli stessi stati con partiti più moderati, difficilmente accetteranno una soluzione così. La Germania ad esempio si è messa contro rispetto le risorse che dovevano spettare all’Italia.”

La situazione con il covid-19

Le nostre imprese sono preoccupate rispetto l’emergenza covid-19, le nostre imprese legate all’artigianato nel nostro caso.

Durante il lock-down, il Vento ha subito una perdita del fatturato del 7% anno solo in due mesi.

La pandemia sta continuando e si continua a perdere. Alla fine dell’anno, sconteremo ad un fatturato del 20% in meno, e scongiuriamo questo. Un calo peggiore anche dell’anno 2008 e 2009.

Si prevede una ripresa nel 2021, un rialzo previsto tra il 5 e 6%.”

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