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Premio Campiello 2021: Sara Zanferrari parla dei finalisti

Sara Zanferrari, critica letteraria, racconta i 5 finalisti del 50esima edizione del Premio Campiello 2021

In collegamento Sara Zanferrari, giornalista e critica letteraria, che era stata lungimirante nel predire le vittorie del Premio Campiello 2021, ovvero Giulia Caminito con “L’acqua del lago non è mai dolce”, la quale ha anche dedicato il suo premio a tutte le donne afghane.

“Secondo è poi arrivato Paolo Malaguti con “Se l’acqua ride”, edito da Einaudi. Terzo Paolo Nori con “Sanguina ancora”, di Mondadori. Quarta Carmen Pellegrino con “La felicità degli altri”, pubblicato da La Nave di Teseo e infine quinto Andrea Vaiani con “Il libro delle case” di Feltrinelli.”

La vincitrice del Premio Campiello 2021: Giulia Caminito

“Giulia Caminito mi aveva davvero entusiasmata. Si tratta di un libro che in molti, compresa me, hanno definito feroce. È necessaria molta ferocia nella lotta quotidiana per la sopravvivenza quando non hai niente, sei povero in canna, hai una madre difficile, ingombrante. Inoltre, la protagonista racconta in prima persona per la prima volta.”

Il secondo classificato Paolo Malaguti

“Al secondo posto troviamo Paolo Malaguti, con “Se l’acqua ride”. Ne avevamo parlato ormai più di un anno fa, io ci sono molto affezionata perché parla dei barcari di Battaglia Terme, ed è ispirato alla figura di Cappellozza, forse l’ultimo barcaro della mia zona. Il protagonista è Gambetto, ed è un romanzo di formazione. Questo ragazzo passa l’estate sulla barca del nonno Caronte e cresce, diventa adulto, attraverso le fatiche del lavoro di barcaro negli anni ’60.”

Quindi insomma il racconto della sua adolescenza in un momento in cui la società stava evolvendo radicalmente, col passaggio dalla civiltà contadina a quella industriale.

Sul terzo gradino del podio

Passiamo ora al terzo libro. “Il terzo libro è Sanguina ancora di Paolo Nori. Questo è il libro che ho trovato più difficile tra quelli in concorso, ed è incentrato sulla figura dell’autore che più amo, Fëdor Dostoevskij. Paolo Nori, laureato in letteratura russa e con diverse pubblicazione su questo autore, racconta qui di come la lettura di una delle sue opere di maggior successo, Delitto e castigo, abbia aperto in lui una ferita che, a suo dire, sanguina ancora.”

Al quarto posto

Proseguiamo con la classifica. Al quarto posto abbiamo? “Quarta con La felicità degli altri è Carmen Pellegrino, edita da La nave di Teseo. Si tratta della seconda finalista femminile. Non ho mai nascosto di prediligere le concorrenti donne nel corso della competizione. Questo libro presenta inoltre una protagonista femminile, giovane ragazza molto sola e che passa inosservata anche agli occhi degli affetti più cari, fino quasi a diventare invisibile. Lei cercherà allora per tutta la vita di esistere e di farsi vedere, portandosi dietro le tante ferite accumulate. È riuscito davvero a toccarmi molto.”

Mi ricorda per certi versi il conformista di Moravia. Quello dell’invisibilità è a mio avviso un problema molto diffuso. Sono fin troppe infatti le persone che pur di rendersi visibili arrivano a conformarsi in forme non proprie, rinunciando a se stesse.

Qual è l’ultimo libro classificato?

“L’ultimo libro, partito favorito insieme a Paolo Nori, è Il libro delle case di Andrea Bajani. Un libro molto singolare con una storia davvero interessante, in cui Io, il protagonista, vedrà la propria personalità dipanata attraverso le case in cui ha vissuto lungo l’arco della sua vita. Sarà quindi un’esistenza intera raccontata da una prospettiva storica più ampia, con tutti gli avvenimenti che si sono susseguiti negli ultimi decenni. Un esempio è il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, di cui sente alla radio mentre è in compagnia della tartaruga rappresentata sulla copertina.”

Grazie. Speriamo di essere riusciti a sintetizzare degnamente questi titoli così interessanti.

“Lo spero anche io. Voglio chiudere aggiungendo un’ultima cosa: la grandezza del Premio Campiello, oltre al fatto di essere legato alla nostra città, è di essere indipendente. Come anche Walter Veltroni, presidente della giuria, ha spiegato, è uno dei soli a garantire una libertà di giudizio come questa, proprio perché composta unicamente da una giuria di lettori.”

E sarà forse per quello che quest’anno ha vinto una donna.

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