
Circa 120 mila le persone presenti, tra pubblico e sfilanti, bande militari straniere comprese. Ma grazie anche alle dirette televisive e in streaming web e social, il 66° Raduno Nazionale Bersaglieri è stato reso accessibile a chiunque.
«Unico, irripetibile, e indimenticabile. Sono i commenti che a centinaia, da ieri, continuano a giungerci dai cittadini sandonatesi e non. Quattro anni di lavoro conclusi con grande gioia e soddisfazione. Una gioia che ha coinvolto migliaia di persone, resa possibile grazie all’impegno di centinaia di volontari impegnati, ai quali va tutto il nostro ringraziamento».
Così commenta a caldo la conclusione di Piave 2018, il presidente del comitato organizzatore, Mauro Cattai.
E la partecipazione accorata a questo grande evento è stata veramente mondiale. Circa 120 mila le persone presenti, tra pubblico e sfilanti, bande militari straniere comprese. Ma grazie anche alle dirette televisive e in streaming web e social, IL RADUNO, è stato reso accessibile a chiunque. I commenti sulla pagina social del raduno non si riusciva nemmeno a contarli. Arrivati da ogni dove: Beirut, Buenos Aires, e più in generale da Francia, Belgio, Australia. Insomma, come da intenti, un raduno di tutti e per tutti. Una grande unione di popoli per celebrare non solo il Corpo dei Bersaglieri, ma soprattutto il centenario dalla conclusione della Grande Guerra.
Emblematico il gesto dei componenti della fanfara bersaglieri di Roma Capitale, che prima di attraversare il fiume sacro, tramite il ponte militare galleggiante, si sono fermati sulla sponda del Piave per immergere i cappelli piumati nelle sue acque.
Una sfilata a cui hanno partecipato circa 20 mila persone, compresa la fanfara di casa, guidata dal capofanfara e vicepresidente del comitato organizzatore Fausto Niero, che così commenta la magica avventura vissuta da lui e da tutti i “ragazzi” del gruppo «Nella sfilata finale ho visto realizzare il lavoro di mesi. L’incitamento dei cittadini locali e non solo, le grida di “Viva San Donà” e di “Viva l’Italia” hanno scansato la stanchezza dai nostri corpi e riempito il cuore di orgoglio per quello che siamo e che rappresentiamo. Un plauso ai ragazzi della Fanfara, che hanno supportato il raduno, non solo con le note squillanti dei loro ottoni, ma anche con l’impegno organizzativo. Sono fiero dei miei ragazzi!».
Orgoglio e felicità condivisa anche del presidente regionale dei bersaglieri, Antonio Bozzo.
«Il Raduno del Centenario non poteva avere esiti migliori, dove gli aggettivi positivi si sprecano; continuano infatti ad arrivare complimenti e attestati di merito per questo grande evento che senza paura di essere smentito è sicuramente “IL” Raduno. La regione ANB Veneto è felice per il risultato conseguito perché l’intero territorio è stato coinvolto in un lungo percorso di avvicinamento che ha interessato tutte le 7 Province con decine di iniziative legate al 66º Raduno nazionale dei bersaglieri; basti pensare che oltre 30 fanfare sono state ospitate direttamente dalle singole sezioni venete creando tanti gemellaggi con i fanti piumati del resto d’Italia. Sono orgoglioso di guidare la Regione Veneto dei bersaglieri che ha dimostrato compattezza e unitarietà in questa manifestazione, ma ancor di più la soddisfazione di aver visto che sul Piave si sono ritrovati tutti i bersaglieri italiani in un grande abbraccio che ha unito l’intera penisola».
Positivo anche il commento di Andrea Cereser, Sindaco della Città Ospitante, San Donà di Piave.
«È stata una bellissima festa, di quelle che si vorrebbe non finissero mai. Lo si leggeva sui volti di quanti hanno partecipato all’ammainabandiera di ieri sera: gioia per quanto si stava vivendo ma con una velatura di tristezza, come avviene per quei momenti che si sa essere difficilmente ripetibili.
Questa esperienza ha reso molti di noi migliori di quanto non fossimo prima dell’evento. Ha fatto conoscere a molti di noi la storia della nostra città, della nostra Italia attraverso la vita dei nostri nonni. Questo è di valore capitale, perché non si può amare ciò che non si conosce.
L’investimento più importante, che sono certo produrrà un ritorno positivo per la nostra comunità, è stato quello effettuato sugli studenti e sui giovani: un’occasione unica per ridare un senso a parole di cui abbiamo perso il significato in questi decenni: pace, Patria (intesa come “la terra dei nostri padri”), tricolore».
Grande festa ed emozioni per tutti quindi, anche se Piave 2018 non si è concluso con la grande sfilata e il passaggio della stecca al Vicesindaco di Matera, Nicola Trombetta e al presidente del comitato organizzatore Biagio Cillo.
Alle ore 18.00 si è svolta la cerimonia dell’ammaina bandiera, in una piazza Indipendenza gremita di gente festante, come ancora tutto corso Silvio Trentin.
Alle ore 21, infine, al villaggio del bersagliere la premiazione del concorso Vetrine Cremisi. Due le giurie che hanno stabilito i vincitori, quella popolare e quella tecnica presieduta dal responsabile immagine, comunicazione e marketing del raduno, l’Architetto Valerio Pradal.
La giuria popolare ha assegnato il terzo posto alla Profumeria Paris, di San Donà di Piave, il secondo posto a Bigodini, di Musile di Piave, e il primo piazzamento a Muffato Cicli di San Donà di Piave.
La giuria tecnica, ha assegnato il terzo posto al negozio di abbigliamento e accessori Frida di San Donà di Piave, il secondo a 8 srl di San Donà di Piave e primo posto ala fioreria Florante di San Donà.
Da segnalare, infine, un premio speciale al Comune di Musile per le vetrine sviluppate da 20 negozi con un tema dedicato alla storia e al mondo bersaglieresco.
Prossimo appuntamento per tutti, ora, Matera 2019. Da sfilanti.