Cultura e Spettacolo

Abbiamo scoperto perché le stringhe delle scarpe si slacciano!

Un team di ingegneri meccanici dell’università di Berkeley ha studiato la complessa interazione di forze che fa sciogliere le stringhe quando si cammina. 

La tenuta del nodo dei lacci delle scarpe dipende da diversi fattori: l’impatto dei piedi con il terreno, ad esempio, provoca dei micro urti capaci di allentare l’intreccio delle stringhe, che a loro volta sono influenzate dal movimento delle gambe. Partendo da queste evidenze, un gruppo di ricerca dell’università statunitense di Berkeley ha realizzato uno studio per trovare un modo più efficace per annodare i lacci. I risultati, oltre ad avere dei benefici pratici in questo contesto, potrebbero aiutare la comunità scientifica a comprendere la formazioni dei nodi a livello molecolare, con ricadute nello studio del Dna o di altre microstrutture.

Per capire quali forze intervengono per slegare un nodo, gli scienziati hanno fatto una serie di esperimenti, fra cui le riprese di una camminata su tapis roulant, in slow motion: analizzando il filmato sono giunti alla conclusione che lo slacciamento è dovuto a una complessa interazione di forze. La prima è scatenata dall’impatto del piede sul terreno, che causa una pressione circa sette volte maggiore della gravità, una forza che ripetuta ad intervalli molto brevi, come può essere una corsa o una passeggiata, provoca un effetto continuo di colpi e contraccolpi che alla lunga allentano il nodo. 

Affinché i lacci si sleghino completamente deve però intervenire un’altra forza: quella inerziale applicata sulle estremità delle stringhe dall’oscillazione delle gambe durante il moto. In pratica, i lacci possono rimanere legati per un tempo molto lungo, fino a quando un certo movimento causa l’allentamento e dà il via a un effetto valanga che provoca lo scioglimento. Un fenomeno, secondo lo studio, fortemente influenzato dalla tecnica con il quale si crea il nodo; la sua efficacia, infatti, sarebbe direttamente proporzionale alla capacità di resistere alle due forze descritte. 

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