Anche quest’anno è salato il conto che dovrà pagare il mondo della ristorazione delle spiagge veneziane durante Pasqua 2021 a causa del nuovo lockdown. Su un campione di un centinaio di ristoranti che avrebbero dovuto riaprire, si calcolano perdite da 2 a 2,3 milioni di euro. Il 30% inciderà sul consumo del vino.
Pasqua 2021
Una situazione che avrà ripercussioni pesanti anche sull’occupazione perché 280-300 persone che in queste occasioni venivano assunti dai locali, non saranno chiamati. E l’asporto non rappresenta certo una boccata d’ossigeno.
Le parole di Codognotto
Nei giorni scorsi il coordinatore nazionale del G20 Spiagge e presidente dei Sindaci della Costa veneta Pasqualino Codognotto aveva inviato una lettera ai presidenti della Repubblica Mattarella e del Consiglio Draghi. Veniva richiesto oltre alla riapertura del turismo balneare, il sostegno a tutti gli operatori turistici della montagna.
Per Codognotto “è in questo momento fondamentale tutelare le nostre imprese e i lavoratori messi a durissima prova da un anno caratterizzato del Covid. E’ altresì importante salvaguardare la salute vista la situazione che stiamo vivendo nel nostro territorio”.
La crisi anche per il settore vitivinicolo
Per Valerio Nadal, presidente Condifesa Veneto. “La salute è la priorità e va salvaguardata, ma l’economia è fondamentale. Vogliamo chiarezza sul futuro. Il turismo legato al mare per noi è vitale. Siamo
pronti a rispettare le regole e le distanze, ma ci servono certezze. Rappresento il mondo del vino e nel 2020 per certe aziende è stato un anno da dimenticare”.
Nel dibattito interviene anche Franco Passador direttore generale di ViVO Cantine Viticoltori del Veneto orientale, una delle più importanti realtà produttive regionali. “A registrare le contrazioni più rilevanti è sicuramente il segmento HoReCa ove si sono registrati cali di consumo preoccupanti a causa del lockdown della ristorazione nonché per l’azzeramento del flusso turistico.”