Lavoratori in nero a chiamata in bar e ristoranti a Padova e Venezia

Allarme camerieri, cuochi e baristi. L'ultimo allarme partito l'8 marzo dalle coste venete parla di 50 mila posti vacanti eppure la guardia di finanza e carabinieri in queste ore hanno trovato camerieri in nero assunti a chiamata nel padovano e nel veneziano

Lavoratori in nero scoperti a Padova e Venezia in pubblici esercizi dove non erano nemmeno rispettate le misure di sicurezza. Durante un blitz della Guardia di Finanza nel padovano sono stati trovati 9 lavoratori in nero e 22 irregolari in 8 esercizi commerciali e prevalentemente bar e ristoranti che assumevano a chiamata.

Gli esercizi coinvolti

Anche nelle maglie dei controlli tese dai carabinieri nella città metropolitana veneziana sono finiti bar e ristoranti ma anche parruccherie, ortofrutta, imprese funebri. I militari hanno trovato 3 lavoratori in nero, hanno chiuso 2 ristoranti, uno a Noventa di Piave e l’altro a Mira, un parrucchiere di Chioggia dove all’interno le condizioni di lavoro erano a rischio per l’assenza di misure imposte dalla legge a tutela degli addetti.

Altri controlli

I militari dell’arma hanno poi trovato mancanza di condizioni igieniche in un’agenzia di pompe funebri nel portogruarese e l’assenza di presidi medici di primo soccorso in un negozio di abbigliamento gestito da un cittadino cinese, in quello di un parrucchiere a Chioggia e di un altro parrucchiere a Dolo, in una pasticceria a Jesolo, in un ristorante a Caorle e infine in un negozio di frutta e verdura a Mirano.

Emesse complessivamente sanzioni per 150.000 euro.

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