
Una sfida tra le più ardue: rendere accogliente un reparto “duro” come la Terapia Intensiva, e farlo in tempo di Covid. All’Ospedale di Venezia ci sono riusciti, insieme. La Direzione dell’Ospedale, il Primario, e un gruppo di benefattori. Con entusiasmo e generosità, si sono impegnati a realizzare una riorganizzazione degli spazi, anche a vantaggio dei familiari delle persone ricoverate.
Da ieri la Terapia Intensiva è diventata bella e accogliente. Spazi ridipinti, pavimenti rinnovati, arredi nuovi, poltrone a disposizione dei familiari, armadietti per gli effetti personali. “Tutto questo, e cioè spazi progettati per accogliere i parenti delle persone ricoverate, è stato fatto in poche settimane. Grazie alla collaborazione tra la Direzione, i nostri tecnici e i donatori. E grazie all’organizzazione dei lavori, mentre tutto veniva rinnovato il lavoro clinico del Reparto ha potuto continuare senza disagi. Sia per la gestione dei ricoveri in Terapia Intensiva, sia per l’accoglienza di pazienti provenienti dall’attività chirurgica dell’Ospedale”. Sottolinea il Primario Marco Meggiolaro.
L’importanza della Terapia Intensiva nell’Ospedale
A permettere e a sostenere finanziariamente l’intervento è stato l’impegno di una “cordata” di donatori. Guidata dalla Fondazione Elena Trevisanato e da DFS Italia-Fondaco dei Tedeschi.
Gli spazi rinnovati sono stati inaugurati ieri dal Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, ringraziando i donatori. “La Rianimazione è reparto strategico e fondamentale per dare sicurezza e ‘serenità’ ad un ospedale. Non può esistere infatti chirurgia avanzata senza che al fianco dei chirurghi sia presente una rianimazione solida. Le problematiche cliniche più gravi che si verificano nei reparti dell’ospedale spesso trovano soluzione solo in rianimazione. E diciamolo: questa Terapia Intensiva, che oggi è anche molto bella e accogliente, è il punto di riferimento di un Ospedale che è di Venezia e anche del mondo. E oggi, con la sua attenzione alla persona, al clima in cui si lavora, all’accoglienza verso i familiari dei ricoverati, lo è ancora di più e con piena dignità”.
Simbolo dei lavori compiuti il grande “bancone” cuore del reparto. Spiccano ora due “alberi della vita” di buon auspicio per i pazienti ricoverati e per gli operatori dell’unità operativa.
La donazione per l’Ospedale Civile
La raccolta dei fondi necessari, in totale ben più di centomila euro, è stata il frutto di impegni convergenti. Spiega la presidente Liliana Miatello, presente all’inaugurazione con il consigliere Paolo Trevisanato. “La Fondazione Elena Trevisanato è stata fortemente impegnata fin dal 2020 con un’attività specificatamente dedicata all’Ospedale Civile di Venezia. Abbiamo cominciato nei primi mesi della pandemia con la fornitura di presidi protettivi al personale sanitario.
Siamo diventati il primo partner di Mattia Carlon, un cittadino veneziano. Con entusiasmo aveva autonomamente avviato una raccolta fondi con questa finalità. Necessitava di un soggetto istituzionale con cui procedere nel reperimento dei materiali e nel loro acquisto. Insieme abbiamo raccolto 68 mila euro. Con l’aiuto dell’associazione medico infermieristica ‘Obiettivo Ippocrate’ ci hanno permesso di fornire 25.000 mascherine chirurgiche, 12.600 FFP2 e quasi mille FFP3, 150 caschi e visiere, 100 camici, 9 tablet con quattro mesi di traffico per i pazienti in isolamento. Infine un sistema Airvo2 per umidificare l’ossigeno”.
L’impegno di Fondaco dei Tedeschi
Sempre a supporto dell’Ospedale Civile, la Fondazione ha successivamente ricevuto un’ulteriore donazione di poco meno di 45 mila euro da parte di DFS Italia-Fondaco dei Tedeschi. Rappresentata nel momento inaugurale da Patrizia Moro e da Andreina Forieri. Si è deciso allora di impegnare i fondi raccolti a favore del reparto di Terapia Intensiva, per gli interventi di rafforzamento inaugurati in questi giorni. Ha sottolineato l’AD Patrizia Moro. “Siamo orgogliosi di aver contributo a questa realizzazione così importante per la città. È un onore per il Fondaco dei Tedeschi e per tutte le persone che vi lavorano affiancare con un aiuto concreto l’impegno dei sanitari e di quanti operano per la salute dei Veneziani. I dipendenti del Fondaco dei Tedeschi hanno partecipato a questa iniziativa. Ognuno secondo le proprie possibilità e moltissimi donando una giornata di lavoro. Voglio ringraziarli con tutto il cuore per il loro impegno nel sostenere economicamente questo progetto”.