Cronaca

Omicidio di Musile: per i giudici Ascione è “subdolo e violento”

Quei soli vent’anni di carcere per l’omicidio di Maria Archetta Mennella di Musile di Piave, la famiglia della donna propria non li accetta.

Nemmeno dopo aver letto le motivazioni della sentenza depositata in queste ore.
L’omicidio risale al 23 luglio 2017 e la sentenza di primo grado è stata pronunciata il 4 ottobre 2018 dal tribunale di Venezia, e accolta con sdegno e dai familiari della vittima.

Ora si è appreso che al pizzaiolo di Torre del greco Antonio Ascione non gli è stata attribuita l’aggravante dei futili motivi perché Ascione, «una volta accertatosi della nuova relazione che lei aveva intrecciato con un collega di lavoro, e compreso che qualsiasi progetto di ripristino della relazione coniugale era impossibile, ha avuto l’impulso di uccidere e ad esso non si è sottratto,visto che proprio la lettura dei messaggi WhatsApp (tra l’ex moglie e il nuovo partner, ndr) lo avevano gettato in una sorta di delirio» ».

Inoltre il tribunale ha escluso la premeditazione, perché non ha mai agito con animo freddo e con la possibilità di ponderare il recesso del proposito.

Ha ottenuto lo sconto di pena: È grazie alla scelta del rito abbreviato, inoltre Ascione ha ottenuto lo sconto di pena arrivando alla pena di vent’anni di carcere. Rimane l’amarezza per la scomparsa di un’altra donna che aveva cercato di rifarsi una vita e di lasciare il marito violento.

Maria Archetta era fuggita da Torre del Greco con i due figli , aveva trovato casa a Musile di Piave e lavoro all’outlet di noventa e anche un nuovo compagno, ma non per molto .

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