Cultura e Spettacolo

Musile di Piave: due sculture a ricordo della Grande Guerra

Sono state collocate di fronte al Municipio di Musile di Piave due sculture dell'artista Andrea Zelio Bortolotti a testimonianza delle conseguenze del primo conflitto mondiale

In questi giorni, due sculture dell’artista Andrea Zelio Bortolotti sono state posizionate di fronte al Municipio del comune di Musile di Piave, in piazza XVIII Giugno. Le due opere documentano gli effetti devastanti che la Grande Guerra ha avuto sul territorio.

Le due sculture a Musile di Piave

A partire da questo momento due grandi sculture in acciaio, come testimonianza degli effetti della Grande Guerra, occuperanno un posto d’onore nella piazza XVIII Giugno, proprio di fronte al Municipio di Musile di Piave. Le due opere, realizzate dall’artista locale Andrea Zelio Bortolotti, ricordano il sacrificio della comunità durante il periodo del primo conflitto mondiale.

La prima scultura si intitola “Abitavamo e l’acqua passava”. L’opera rappresenta il periodo pre bellico con un particolare riferimento nell’immagine della vela al rapporto delle popolazioni del territorio con l’acqua e nell’immagine della falce al lavoro della terra. Nella scultura sembra quasi leggersi anche un trasfigurato ricordo di quella che può essere identificata come la proto casa veneta. Ai lati sono invece collocati una serie di numeri che rappresentano le persone inghiottite dalla follia del conflitto.

La seconda opera, invece, rappresenta il periodo dopo la fine del conflitto. Il titolo dell’opera è “Che sia il vento ora a portare i loro nomi”. Una scultura creata con lo scopo di omaggiare la Madre dei Fiumi, La Piave, inizialmente femminile, poi traslata al maschile. La guerra in sé non viene rappresentata, ma viene invece lasciato simbolicamente un vuoto tra le due sculture. Quasi a dare a questo spazio la responsibilità di contenere la tragedia dell’evento.

La loro composizione rientra nell’ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera “Interreg V A Italia-Slovenia 2014/2020”, finanziato dalla UE attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – FESR, e che vede la Regione del Veneto partner di progetto. Le sculture sono state realizzate in accordo con il BIM all’interno del progetto di un Parco golenale.

La dichiarazione del sindaco Silvia Susanna

Il sindaco Silva Susanna a proposito delle due sculture commenta: “L’artista Andrea Zelio da sempre ci stupisce con le sue interpretazioni”. “Queste due opere, che rientrano in un progetto europeo di cui è partner la Regione, ci riportano agli anni della Grande Guerra, trasmettendoci messaggi importanti. A cominciare dalle ripercussioni storiche che questi fatti hanno avuto sul nostro territorio, con le note conseguenze belliche e lo spirito di ripartenza proprio della nostra cultura” ha poi aggiunto il primo cittadino.

Infine, il sindaco ha concluso sottolineando il “ruolo del fiume Piave, Sacro alla Patria, testimone di quelle battaglie e punto di riferimento non solo del passato ma anche del nostro futuro».

La dichiarazione dell’artista Andrea Zelio Bortolotti

L’artista ha affermato che la voglia di confrontarsi con la materia della Grande Guerra ha inizio nel 2012: “decisi di affrontare la materia non addomesticabile della guerra. Era mio desiderio creare un segno che potesse diventare monito su quello che era accaduto in quelle pianure che avevo così intensamente amato da giovane. Alla fine della guerra è rimasto il vuoto, anche quello lasciato dentro le generazioni di questi luoghi. Sull’onda di questi pensieri sono nate due sculture, una che rappresenta il tempo prima della guerra e la seconda che lo rappresenta dopo. Quasi ci fosse il rifiuto formale di rappresentare il fatto”.

L’artista ha poi concluso: “sulla seconda, che evoca il Piave, ho spesso pensato a questo fiume e alla sua anima. A come abbia dovuto cullare ossa umane di soldati nel suo letto, levigarli come i suoi sassi per non farli gemere di dolore”.

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