Ottobre nero per il radicchio rosso
Il mese di ottobre si è rivelato disastroso per la produzione del radicchio tardivo di Treviso, una delle eccellenze agricole del nostro territorio.
Fabio Livieri, rappresentante territoriale di Coldiretti, descrive una situazione critica: “Abbiamo aziende che hanno registrato un calo del 50% nella produzione, altre del 30-35%. Il clima, purtroppo, ha favorito una batteriosi che ha colpito il prodotto, compromettendo le quantità. Anche se il prezzo è buono, la carenza di prodotto rimane un problema fondamentale. I terreni, poi, sono ancora inzuppati e servirà tempo per un recupero completo.”
Adattamento climatico e innovazione
Il cambiamento climatico non è più una proiezione futura, ma una realtà che gli agricoltori devono affrontare ogni giorno. Damiano Bellia, titolare dell’azienda agricola Bellia Claudio e consigliere del Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso, sottolinea come l’adattamento sia una sfida continua: “Il seme del radicchio di Treviso viene riprodotto ogni anno dalle piante, permettendo una selezione naturale che piano piano risponde ai cambiamenti climatici.”
“Tuttavia, la piovosità eccessiva di quest’anno ha compromesso i raccolti. Stiamo cercando soluzioni sostenibili, come l’uso della fertirrigazione e del goccia a goccia, e collaboriamo al progetto Hydra per ridurre l’impatto ambientale senza compromettere la qualità del prodotto.”
Soluzioni per un’agricoltura sostenibile
La situazione critica non riguarda solo il radicchio, ma tutto il settore agricolo. Massimo Coletto, responsabile area CIA Venezia, ribadisce l’urgenza di un approccio strutturale: “Viviamo periodi alternati di siccità e piogge continue. Per affrontare la siccità, stiamo studiando la creazione di invasi per trattenere l’acqua e l’aggiornamento dei canali consorziali e privati, per favorire il deflusso delle acque e prevenire ristagni. A livello mondiale, si lavora su varietà di ortaggi resistenti ai cambiamenti climatici, ma è un processo complesso e lungo.”
Mentre gli agricoltori combattono contro le intemperie, emerge un messaggio chiaro: innovazione, sostenibilità e collaborazione sono le chiavi per salvaguardare il radicchio di Treviso e altre colture, mantenendo vivo un patrimonio che rappresenta l’identità del territorio.
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