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Mestre: odissea di un imprenditore che vuole investire in Veneto

Vuole aprire un’azienda di informatica a Mestre dopo aver fatto fortuna negli States: un mese di attesa solo per aprire un conto in banca

E’ deluso, ma non molla. E’ Roberto Capodieci, 44 anni, un esperto mondiale nel settore delle block chain. Le block chain sono una sorta di un magazzino online dove le aziende possono tenere i loro dati consorziandosi e condividendoli nella massima sicurezza, senza imbrogliare. Il block chaining è un superamento del server esterno che le aziende usano per mettere al sicuro le loro informazioni aziendali.

Ebbene l’Italia è indietro su questo fronte di venti anni ha raccontato al gazzettino Capodieci. Lui ci ha costruito un’azienda con 40 addetti a Bali e intende mettere a frutto la sua esperienza anche nella sua città d’origine, cosa che si è rivelata tutt’altro che facile. Ha già aperto un’azienda a Singapore con il tempo perso assieme al commercialista per fare l’assegno circolare per il capitale sociale, notaio, camera di commercio, Pec, fattura elettronica e firma digitale.

“Una mattina mi sono piazzato davanti alla bussola prima dell’apertura per non trovare coda. C’erano tre clienti in tutto contro i cinque dipendenti allo sportello. Ci sono voluti venti minuti al bancario non per aprirmi il conto, ma per darmi l’appuntamento per un altro giorno. Ero sbalordito: perché non aprirlo subito? Eppure sono andato via che la banca era vuota. Nessun cliente” ha raccontato Capodieci. Comunque non demorde: tornerà tra un mese per l’appuntamento

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