La Voce della Città Metropolitana

Mercato di Rialto, dal declino ad una nuova vita?

Gino Mascari e Andrea Vio ci parlano della situazione del mercato di Rialto e dei progetti per dargli un futuro

Il declino del mercato

Gino Mascari e Andrea Vio raccontano la situazione di Rialto, cuore pulsante della città, in particolare il declino del mercato. La zona potrebbe essere valorizzata in modo migliore.

Rialto è un luogo storico di Venezia. Non dobbiamo scordarci, spiega Mascari, che la città nasce nel 1500 sull’isola Rivo Alto e trascurare il suo mercato è come fare uno sfregio a Venezia.

In cinquant’anni, ad esempio, i banchi del pesce, uno degli elementi più caratteristici, sono passati da 18 a 6. Ma non si tratta solamente del mercato. La città stessa sta morendo; i veneziani sono sempre meno e la gente se ne va dalla città.

Il turismo mordi e fuggi

Quello che non manca certo a Venezia sono i turisti, ma si tratta di un turismo non di qualità, che non porta nessun beneficio al mercato. Il tipo di turismo che maggiormente si riversa a Venezia è quello mordi e fuggi, che predilige il take away e concentra tutto in due giorni.

Possibili soluzioni

Per il mercato di Rialto si stanno cercando idee e soluzioni. La scuola Barbarigo propone di costruire sulla Loggia del Pescatore un ristorante. Vio e Mascari approvano questa visione e spiegano che la loggia grande potrebbe diventare un museo per i veneziani e anche una vetrina sul mondo.

L’idea del ristorante però implica la necessità di avere i fondi per ristrutturare l’area, che dovrebbero essere trovati dalla scuola stessa con un contributo della pubblica amministrazione. Il comune ha dichiarato di avere pochi soldi da investire in Rialto.

Mascari e Vio hanno cercato quindi un insieme di imprenditori che abbiano la capacità economica e manageriale per affrontare la ristrutturazione. Questo però implicherà un cambio totale del progetto rispetto alla visione della scuola Barbarigo.

Gli imprenditori vorranno avere i loro introiti in cambio dell’investimento, anche se comunque vincolati ad una visione non solo di profitto ma di valorizzazione della città. L’idea è quella di una serie di locali e ristoranti che si riforniscano esclusivamente dal mercato in modo da ridargli vita. Si prospetta un ritorno ad una gastronomia tradizionale e di qualità.

In questa concezione si spera anche in un nuovo tipo di turismo per il mercato, interessato all’aspetto culturale e alla cucina tipica veneziana. Magari ristornati con cucine aperte. Queste ristrutturazioni di mercati storici sono state fatte con successo anche in molte altre città, come Firenze e Barcellona.

Quello che manca alla realizzazione dell’idea è capire con precisione quale sarà il ruolo del comune e mettere d’accordo le idee di tutti.

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