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I medici di base cambieranno le regole deontologiche

Sono oltre duecento i medici che oggi hanno cominciato il triennio di formazione per operare nel territorio tra tre anni e a settembre diventeranno operativi altri 200. Sono numeri di rinforzo ad una categoria chiamata a vivere sfide difficili in una società sempre più invecchiata

Medici di base oggi al padiglione Rama dell’ ULSS 3 a Mestre è partito il triennio di formazione che consentirà nel 2026 di rendere operativi 216 medici lungo il territorio. Il corso si affianca a quelli già avviati a settembre 2023, saranno immessi nella rete sanitaria 206 nuovi medici.

Medici di base

Dal 2024 prenderanno il diploma altri 120 medici, nel 2025 altri 260 per un totale di 800. Si tratta di figure chiave, soprattutto in una società che invecchia sempre più, il 23% dei veneti ha oltre 65 anni, il 12% è ultra settantenne. Un veneto su tre ha almeno un’esenzione per patologia, il 69% degli ultra sessantacinquenni è esente per almeno una patologia cronica.

Il paziente anziano non richiede soltanto cura, ma anche comunicazione ed al medico del terzo millennio viene chiesto un cambiamento nel comportamento per questo lo scorso anno la Federazione Nazionale dei medici ha avviato la revisione del codice di deontologia medica di cui si è parlato ad un convegno a Venezia in questi giorni.

Le parole del Presidente Fnomceo Federazione Nazionale Medici

Filippo Anelli: “Io penso che il medico non sia quello che fa la diagnosi. Il medico è quello che dovrebbe interpretare quei grandi dati, quelle sollecitazioni che vengono fuori dalla tecnologia. Pensate alla robotica e che cosa sarà domani per un medico. È un ausilio straordinario anche in sala operatoria, capace anche autonomamente di poter operare senza l’ausilio diretto del medico. Ma il rapporto con il paziente, la decisione al di là della tecnica con cui viene utilizzata, resterà in mano al medico.”

L’attuale codice di deontologia risale al 2014, ma nel frattempo è cambiato il mondo, è anche quello che si chiede ad un medico e presto cambieranno le nuove regole per chi lavora in medicina.

Le parole del Vicepresidente Fnomceo Federazione Nazionale Medici

Giovanni Leoni: “Una frase che sento ripetere è tempo di comunicazione tempo di cura. Benissimo facciamo una cosa, noi però dobbiamo applicarla nella realtà dei fatti ed in questo periodo storico è particolarmente difficile. Lo sappiamo, ogni giorno siamo sui giornali per quanto riguarda problematiche di carenza di personale e di violenza contro gli operatori sanitari.”

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