La Voce della Città Metropolitana

Mariagabriella Licata: presenta il libro “Madonna ‘miricana”

Venerdì ci sarà la premiazione dei tre libri finalisti del premio letterario Città di Mestre. Oggi ci siamo collegati con una delle finaliste Mariagabriella Licata autrice di “Madonna 'miricana”

Mariagabriella Licata, nata ad Agrigento, dopo il liceo classico si è laureata  in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo e in Lettere presso l’Università di Bologna. Nel 1981 si è trasferita a Milano, la città in cui vive, dove ha frequentato la scuola del Piccolo Teatro di G. Strehler, come assistente alla regia. Si è dedicata al teatro per alcuni anni e, successivamente, all’insegnamento, attività che svolge tuttora.

Con  il romanzo La bella signora Scimè ha vinto il Premio Morselli 2015 per il romanzo inedito. Il suo ultimo libro, Madonna ‘miricana è stato selezionato per il Premio Letterario Città di Mestre 2020.

I personaggi della storia

Così spiega la scrittrice Mariagabriella Licata: “Una ragazzina del Sud Italia, arrivata a New York, non sapendo a chi rivolgersi in un suo momento molto difficile, attinge alla sua profonda religiosità. Vede la Statua della Libertà come il simbolo della Madonna. La cultura è impregnata di religiosità, i due piani di fondono.

Niria, l’altro protagonista è spinto da necessità economiche, oltre che affettive, infatti deve ricongiungersi alla sua famiglia d’origine.

Continua così Licata: “Nel romanzo oltre ai due protagonisti principali parlo anche del padre della ragazza che emigra in America non per ragioni economiche ma affettive. Grazie alla sua intelligenza riuscirà a farsi strada a New York. C’è anche chi non parte però, rimane nella sua terra d’origine e trova però da vivere. Ci sono sempre le ragioni di chi resta, di chi si sforza rimanere nella propria terra.”

I temi del romanzo

Per quanto riguardo le tematiche affrontate nel libro, così riporta l’autrice del libro: “Sono storie di solitudini, integrazioni, avventura simbolicamente intese. Il viaggio è sempre verso una meta migliore, una speranza. Ma soprattutto il rapporto col mare, che con la sua presenza è sempre lì. Parla anche di radici, a tutti i personaggi manca la loro terra d’origine.

Nella grande mela finiscono nell’anonimato. Non ci sono più i rapporti amichevoli che avevano con le persone della loro terra d’origine. Situazione di chi non è in una terra non propria. C’è anche chi non parte però, rimane nella sua zona e trova da vivere però. Ci sono sempre le ragioni di chi resta, di chi si sforza rimanere nella propria terra.”

Il periodo storico

Infine Mariagabriella Licata spiega che il tempo in cui il romanzo è ambientato, è la prima guerra mondiale. Risulta insolito in quanto, ci sono pochi racconti che mostrano la prima guerra mondiale dal punto di vista di persone meridionali.

“Tutto questo si ambienta negli anni della prima guerra mondiale. C’è sempre tanto narrare della prima guerra mondiale dal punto di vista degli degli italiani del Nord. Altopiano di Asiago, linee di trincea sono teatro della prima guerra mondiale.

La gente del sud come viveva tutto questo? Ho provato raccontarlo, tramite alcune narrazioni dei miei nonni. Il ragazzo, il protagonista, che viene chiamato alle armi,  grazie alla sua abilità da musicista, riesce ad avere salva la vita. Riesce fare viaggi pazzeschi grazie alla musica, visitare Trieste e altri luoghi d’Italia.”

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